Palermo 28 ottobre 2019 – Domani alle ore 9 il Comune e la Cgil Palermo
intitoleranno altre due strade a due sindacalisti uccisi dalla mafia. Si tratta
della via Folaga, che sarà intitolata a Filippo Intili, segretario
della Camera del Lavoro di Caccamo, ucciso il 7 agosto 1952, e della via
Cinciallegra, che diventa via Agostino D'Alessandria, in memoria del segretario
della Camera del Lavoro di Ficarazzi, ucciso il 10 settembre del 1945.
Alla cerimonia partecipano il sindaco di Palermo Leoluca
Orlando, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il sindaco di Caccamo
Nicasio Di Cola, il sindaco di Ficarazzi Paolo Francesco Martorana e i
familiari di Intili e di D'Alessandria.
Filippo Intili, dirigente sindacale, militante comunista,
mezzadro di professione, era a capo delle proteste dei contadini che
rivendicavano l'assegnazione delle terre. Fu assassinato dai killer
di don Pepppino Panzeca, su un monte di Caccamo, tagliato in due con l’accetta.
Agostino D'Alessandria si batté contro il controllo mafioso dell'irrigazione
degli agrumeti. Portò avanti la campagna di denuncia contro gli abusi e
le sopraffazione dei padroni dei pozzi a danno dei coltivatori sin quando non
gli spararono. “Con le due nuove vie dei diritti dedicate a
Filippo Intili e a Agostino D'Alessandria diventano 17 le strade di
Bonagia dedicate ai sindacalisti uccisi dalla mafia. Un nuovo tassello del
percorso della memoria che la Cgil sta condividendo con l'amministrazione
comunale – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Entrambi
fecero parte della grande epopea che è stata la lotta per la terra
portata avanti dai braccianti agricoli, dai dirigenti delle Camere del Lavoro
rispetto a una classe dirigente alleata con gli agrari e i grandi proprietari
terrieri, i cui interessi si saldavano con quelli dei mafiosi. Ebbero il
coraggio di combattere contro le ingiustizie e la prepotenza della mafia, che
non permetteva l’applicazione della riforma agraria”.
E aggiunge Dino Paternostro, responsabile Legalità Cgil
Palermo: “Agostino D’Alessandria si batteva contro la mafia dei pozzi d’acqua
che vessava i piccoli contadini e teneva in schiavitù gli operai agricoli
raccoglitori d’agrumi; Filippo Intili si batteva per applicare i decreti Gullo
e la legge di riforma agraria, osteggiati dalla mafia e dal padronato; entrambi
si battevano per i diritti dei lavoratori e per costruire una società più
giusta e libera. Li ricordiamo entrambi, con le strade dei diritti, per
indicarli come esempio alle nuove generazioni”.
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