domenica, ottobre 27, 2019

Tassi d’interessi fino a circa 300 % annuo. I Carabinieri arrestano per usura due persone Agostino Rio e Nicola Bordino. Sos Impresa Sicilia: “l’unica strada per spezzare le catene è denunciare”


TERMINI IMERESE (PA): Ieri pomeriggio i Carabinieri della locale Compagnia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese nei confronti di Agostino RIO e Nicola BORDINO, termitani, rispettivamente 63enne e 49enne, ritenuti responsabili dei reati di usura e tentata estorsione in concorso. Gli arresti sono conseguenza di un’attività d’indagine svolta dai Carabinieri di Termini Imerese, che ha consentito di accertare che RIO aveva prestato, negli ultimi cinque anni, in tre occasioni, somme di denaro ad un commerciante locale, applicando tassi di interesse che variavano tra il 120 % e il 300 % annuo in base alla somma data in prestito, con la collaborazione, per la fase di riscossione, del cugino BORDINO.

L’indagine ha permesso inoltre di contestare ai predetti il reato di tentata estorsione, per aver usato minaccia nei confronti della parte offesa al fine di costringerlo a rispettare le scadenze dei pagamenti degli interessi.

Per questi motivi RIO e BORDINO sono stati tratti in arresto e tradotti rispettivamente presso la Casa Circondariale A. Burrafato di Termini Imerese, in regime di custodia cautelare, e presso la propria abitazione, agli arresti domiciliari, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La vittima: “la denuncia rende liberi”
«L’operazione che ha portato all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Agostino Rio e Nicola Bordino, responsabili dei presunti reati di usura e tentata estorsione in concorso nei confronti di un noto commerciante di Termini Imerese, dimostra che la denuncia rimane l’unica strada che può consentire di spezzare le catene che portano le vittime a sottostare ai loro aguzzini. Grande plauso, quindi, ai Carabinieri e alla Magistratura per essere intervenuti tempestivamente e avere liberato dalla schiavitù dell’usura l’ennesima vittima».
Lo afferma Nino Tilotta, presidente di Sos Impresa Sicilia, associazione che segue il commerciante a cui Agostino Rio, aiutato in questo dal cugino Nicola Bordino, da come si deduce dalle indagini, negli ultimi 5 anni aveva prestato somme di denaro con tassi di interesse che arrivavano anche al 300 % annuo.
Una denuncia che ha portato all’arresto e alla traduzione di Rio nella Casa Circondariale “A. Burrafato” di Termini Imerese in regime di custodia cautelare, mentre di Bordino agli arresti domiciliari nella propria abitazione.
«Ciò che abbiamo vissuto in questi anni non si può immaginare – racconta la vittima –. È  qualcosa che cambia completamente la vita non solo dal punto di vista economico.  Non pensavo, però, che rivolgermi alle forze dell’ordine potesse avere questo effetto liberatorio. Ero convinto che, una volta raccontata la nostra storia, mi avrebbero rimandato a casa, dicendomi che non potevano fare nulla. Invece, hanno subito compreso il dramma della nostra famiglia, sostenendoci in tutte le fasi. Ho trovato le persone giuste, peraltro assolutamente competenti, che mi hanno trasmesso consapevolezza e forza. Non mi sono, infatti, mai sentito una vittima. Ora lo posso dire: la denuncia rende liberi».
Una consapevolezza che è quasi il mantra dell’operato quotidiano di una realtà come Sos Impresa.
«Questa storia ci dice che possiamo procedere tutti insieme con ancora più determinazione - aggiunge Tilotta – invitando a rivolgersi alle associazioni che sostengono le vittime in tutte le fasi della loro travagliata vicenda. Noi ci siamo e operiamo in sinergia con le forze dell’ordine e la magistratura, pronti a sostenere chi si rivolge a noi in tutto quello che comporta scegliere la denuncia quale soluzione per interrompere il vortice nel quale si cade in questi casi».
Palermo, 26 Ottobre 2019

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