Un momento della manifestazione in memoria delle vittime delle migrazione |
La benedizione, il lancio delle rose
bianche da parte dei bambini, le otto barche in ricordo di tutte le vittime.
"Il nostro è un appello per il diritto alla vita e il diritto all'approdo
dove si sceglie di vivere".
Palermo 3 ottobre 2019 – Le otto barche distese sul molo, su una stuoia
azzurro mare, a ricordare tutti i naufragi avvenuti dal 3 ottobre 2013 a
oggi, con il numero drammatico delle vittime scritto sulla fiancata. Subito dopo il lancio di rose bianche, nello specchio di mare
della Cala, con il bigliettino con su scritto #sullavitanonsitratta, da parte
dei bambini presenti.
Sono alcuni dei momenti dell'iniziativa che Cgil, Cisl Uil
Palermo hanno organizzato questo pomeriggio, in un luogo simbolico come
il Lungomare delle Migrazioni, per rendere onore alla memoria delle
vittime dell'immigrazione nella Giornata nazionale del 3 ottobre a loro dedicata.
Prima del lancio, una benedizione delle rose da parte di padre Bucaro, alla
memoria dei morti nel Mediterraneo “che vuole essere la benedizione
per coloro che saranno costretti ad attraversare il mare. Persone che dobbiamo
accogliere nella maniera più umana”.
All'invito dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil Enzo
Campo, Leonardo La Piana e Gianni Borrelli hanno risposto in tanti. Oltre alle
testimonianze di tre ragazzi, Solaymen della Sierra Leone, Mohammed
del Pakistan e Precious della Nigeria, che hanno lasciato la loro terra
d'origine e hanno raccontato le violenze subite in Libia, il viaggio in barca,
e la loro integrazione a Palermo, hanno partecipato il sindaco di Palermo
Leoluca Orlando, monsignor Benedetto Genauldi, vicario episcopale, che ha
portato il messaggio dell'arcivescovo Corrado Lorefice, Ibrahima Kobena
presidente della Consulta delle Culture, padre Giuseppe Bucaro, Antonio
Tripodo, coordinatore dell'ufficio del dialogo ecumenico e interreligioso, in
rappresentanza della missione Speranza e carità e
Per ricordare tutte le vittime dell'immigrazione Cgil,
Cisl e Uil hanno realizzare otto piccole barche in cartone, una per
ogni anno, con la scritta in nero del drammatico conto delle vittime: 368
morti nel naufragio 3 ottobre 2013, 3.538 morti nel 2014, 3.771 nel
2015, 5.096 nel 2016, 3.139 nel 2017, 2.023 nel 2018, fino ai 1.112 del 3
ottobre 2019.
Nell’ottava barca, la scritta “un mare di
persone” e l’hashtag “sulla vita non si tratta” (#sullavitanonsitratta), ovvero
l’appello di Cgil, Cisl Uil Palermo, lanciato oggi dalla città di Palermo. “La
tratta degli essere umani va combattuta con tutte le forze”, hanno chiesto le
tre organizzazioni sindacali.
“Il nostro è un appello per il diritto alla vita
e per il diritto all'approdo, ognuno ha il diritto di vivere libero nel posto
che sceglie. Siamo qui a difendere i diritti inviolabili dell’uomo,
chiediamo porti sempre aperti e una legislazione capace di garantire canali
sicuri e regolari per rifugiati e migranti – ha detto il segretario generale
Cgil Palermo Enzo Campo, aprendo l'iniziativa – Per noi non è solo una
commemorazione ma vogliamo lavorare per un mondo più giusto. Il movimento
sindacale accoglie tutti i lavoratori e le lavoratrici. Fare un bilancio di
cosa sia accaduto in materia di migrazioni in questi sei anni è molto
complesso: ci sono stati molti arrivi, molti naufragi, molti morti, si sono
susseguite diverse politiche e azioni internazionali, si sono modificati le
rotte che le persone compiono nel tentativo di raggiungere l'Europa
occidentale. Ma le le stragi proseguono, le persone che mirano a raggiungere
l’Europa con la speranza di una vita migliore continuano a morire in quanto non
esiste una via sicura per raggiungere il nostro Paese”.
“Il tema della migrazione richiede non solo
condivisione di obiettivi ma anche risorse e valori, e prima di ogni cosa il
rispetto della vita umana, che è prioritario su qualsiasi altra esigenza”,
ha aggiunto il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La
Piana. “Rilanciamo il grande appello delle nostre confederazioni nazionali
rivolta alle istituzioni nazionali ed europee – continua La Piana - affinché si
giunga a una governance unica delle politiche che regolano i flussi migratori.
Tutti devono essere responsabili, il tema dell’immigrazione non può essere solo
un problema di chi è più esposto al fenomeno, è necessario promuovere politiche
d’ingresso regolare anche attraverso una programmazione dei flussi in base alle
necessità produttive e alle capacità di assorbimento dei sistemi dei singoli
Paesi”.
Dai sindacati anche le cifra della situazione palermitana.
“Sono circa 35mila gli stranieri che soggiornano legalmente a
Palermo – ha proseguito il coordinatore Uil Palermo Gianni Borrelli - E
registriamo un fenomeno nuovo: molti arrivi dal Sud America, soprattutto
da Colombia e Venezuela. Sono nipoti o figli di emigranti che chiedono
riconoscimento della cittadinanza”.
Per i sindacati, come chiedono da tempo, è
necessario attivare politiche dell'integrazione e della solidarietà migliori e
più adeguate. “Cgil, Cisl e Uil a Palermo da anni hanno a
disposizione uffici e strutture per supportare i migranti. Negli uffici
dei sindacati negli ultimi due anni è aumento del 30 per cento il numero
di persone che chiede assistenza – aggiunge Borrelli -Gli uomini
rappresentano il 60 per cento dell'utenza e le domande riguardano
soprattutto contratti di lavoro, rinnovo dei permessi di soggiorno, modello
Isee, bonus bebé ma anche ricongiungimento familiare. Abbiamo registrato 38
etnie diverse, in maggioranza bengalesi, ghanese e filippini che arrivano da
tutta la Provincia di Palermo. Tutti però lamentano la stessa cosa: mancanza di
servizi di Welfare. Il nostro obiettivo è stato e sarà sempre quello di
supportare e tutelare tutte queste persone, sulla base di una campagna
culturale di solidarietà e sensibilizzazione”.
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