Prizzi, la scalinata della legalità |
La scalinata monumento alla memoria
col suo alto valore simbolicoè stata pensata e voluta dai giovani della
Consulta Giovanile ma è stata realizzata grazie all’impegno e alla maestria del
giovane artista disegnatore Pietro Cannatella che sfidando il caldo in meno di
una settimana ha consegnato ai posteri una opera che rappresenta un altro
felice connubio tra arte e legalità a Prizzi dopo i murales di
Falcone e Borsellino sul prospetto dell’I.T.C.G. di c/da Catusi.
I suoi quasi cinquanta gradini che
congiungono la via Libertà alla superiore via Matteotti nella parte nuova del
paese dipinti con il tricolore d’Italia portano impressi i nomi di coloro che
in nome della legalità hanno sacrificato il bene supremo della vita: oltre
Nicolò Alongi e Giuseppe Rumore un altro prizzese Salvatore Pollara e poi
Peppino Impastato Libero Grassi Pio La Torre Rocco Chinnici Placido Rizzotto
Giovanni Falcone Paolo Borsellino e tanti altri ancora.
Se si esclude la c.d. Piazza della
Memoria a Palermo nel retro del Palazzo di Giustizia dove sono scolpiti nei
gradoni di detta piazza i nomi dei magistrati uccisi dalla mafia qualcosa di
molto simile a quello che è stato creato a Prizzi si trova a Vieste in
provincia di Foggia in Puglia e un po’ più vicino a noi a Castrofilippo in
provincia di Agrigento: sarebbe pertanto in ordine di tempo la terza scalinata
in Italia in onore delle vittime di mafia.
Prendere
questa iniziativa è stata per questi giovani -come hanno fatto sapere- un modo
per sentirsi vivi, sensibilizzare le coscienze verso valori positivi in un
mondo carico di messaggi di odio e di distruzione, un segnale chiaro e forte in
un clima sempre più rabbioso in cui spesso si è costretti a vivere, e per non
dimenticare e restare accanto a chi ogni giorno continua a coltivare il bel
sogno della legalità.
L’opera è stata inaugurata ai primi
di settembre alla presenza delle autorità con tanto di banda musicale ed è
stata pure benedetta dal prete peccato che mancavano i cittadini: e piace
pensare perché l’evento non è stato pubblicizzato abbastanza e non perché
invece i prizzesi siano insensibili a tematiche serie e importanti quali la
legalità e la lotta alla mafia.
Comunque al di là della facile
retorica sempre in agguato quando si affrontano simili argomenti e delle frasi
fatte e scontate in cui è facile inciampare un fatto innegabile e non di poco
conto va esaltato: esiste un manipolo di giovani e giovanissimi che crede e
lotta per una società più giusta dove a prevalere siano le regole e il rispetto
della legge e non il sopruso, la violenza e l’arroganza ed il privilegio dei
potenti: forse saranno una minoranza ma per fortuna ci sono. Sono giovani che
avendo fatto una scelta di campo netta e decidendo da che parte stare danno un
contributo importante a quel processo di affrancamento da quella mentalità
mafiosa e dalle conseguenziali prassi nei comportamenti che purtroppo ancora
albergano in molte menti nella nostra società.
Qualche benpensante o qualche
marpione dirà magari che sono degli idealisti: che “a vent’anni si è stupidi
davvero” e che a quell’età si hanno in testa un sacco di balle -come cantava in
una sua canzone qualche anno fa un famoso cantautore-; ma una società una
comunità, piccola o grande che sia, progredisce grazie anche a queste persone
che “si permettono” di pensare con la propria testa che professano una idea vi
credono convintamente e perciò si mettono a lottare: sono loro che nelle
piccole cosi come nelle grandi realtà fanno la Storia, non certo i conformisti
e i tanti mestieranti della politica che esercitano il potere per il potere,
che egoisticamente tirano a campare cercando solo di reggersi e
rimanere sempre e comunque a galla senza un orizzonte politico ed un grammo di
progettualità: un giorno la Storia di costoro dirà che hanno lasciato solo
macerie.
Per cui, ragazzi, siete sulla buona
strada.
Salvatore Sulli
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