Andrea Raia, assassinato dalla mafia 75 anni fa |
Palermo 25 ottobre 2019 – Vie dei diritti: domani alle ore 9
l'amministrazione comunale e la Cgil Palermo intitoleranno via
della Martora, nel quartiere di Bonagia, ad Andrea Raia, il segretario
della Camera del Lavoro di Casteldaccia, ucciso dalla mafia il 5 agosto del
1944. Alla cerimonia interverranno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando,
il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, il sindaco di Casteldaccia
Giovanni Di Giacinto e i familiari di Raia, tra cui la figlia Santa Raia, di 93
anni, e il pronipote e deputato Davide Aiello.
Raia venne ucciso di sera del 5 agosto di 75 anni fa con due colpi di lupara davanti alla
sua abitazione. Aveva 38 anni. Era membro del comitato di controllo dei “Granai
del popolo” e aveva il compito di distribuire ai poveri le provviste. Si oppose
con coraggio alla mafia in combutta con gli amministratori comunali in nome della legalità.
“Il nostro doveroso percorso della memoria continua con
l'intitolazione a Palermo di un'altra delle Vie dei Diritti ad Andrea
Raia. Ricordando i nostri morti ricomponiamo l'identità del mondo del lavoro -
dichiara Enzo Campo - Quello di Raia è stato il primo
delitto di mafia avvenuto nel secondo dopoguerra in Sicilia. La storia di
un uomo non isolato ma che fu a capo di quel movimento di lavoratori che si
oppose al nuovo blocco sociale e combatté per la conquista delle terre. Il filo conduttore era il lavoro, come forma di emancipazione sociale. Da
qui si dipana la storia del movimento antimafia, un’antimafia sociale che ebbe
origine dalle battaglie per la terra di quegli anni. Raia, e come lui Filippo
Intili, ucciso qualche anno dopo, e tanti altri, erano dei dirigenti
sindacali che, nel lungo dopoguerra siciliano, hanno lottato per i diritti e la
libertà degli ultimi, degli sfruttati, contro la mafia degli agrari. Sono
esempi che indichiamo alle future generazioni, per riaffermare ancora oggi la
necessità di lottare per il lavoro e lo sviluppo, per i diritti e la libertà”.
“Andrea Raia – aggiunge il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil
Palermo Dino Paternostro - era una persona generosa, che amava la giustizia e
per affermarla si batteva contro la mafia e la prepotenza del potere. Nel
difficile dopoguerra siciliano, mentre ancora nell'Italia del Nord si
combatteva contro il nazifascismo, Raia sosteneva la scelta dei partiti del
comitato di liberazione nazionale di non abbandonare nella disperazione e nella
fame le popolazioni delle città, sostenendole con l’ammasso obbligatorio nei
“granai del popolo”. Ma la sua onestà intransigente non piaceva ai padroni del
municipio e agli agrari speculatori, che decisero di assassinarlo. Oggi ne
onoriamo ancora la memoria, dedicandogli una via di Palermo, e indicandolo come
costruttore di solidarietà tra contadini e operai, tra città e campagna”.
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