L'assemblea degli edili disoccupati nei locali della Cgil |
Palermo 14 ottobre 2019 - “Da oggi si avvia la mobilitazione degli edili
palermitani, disoccupati e non, per aprire una interlocuzione con le
stazioni appaltanti, con il Comune di Palermo, Rfi, Anas ai quali chiediamo di
inserire le clausole sociali nei bandi di gara per dare possibilità di lavoro
ai disoccupati”. Lo ha annunciato il segretario generale Fillea Cgill Palermo,
Piero Ceraulo, aprendo la prima assemblea del comitato per il lavoro, che
riunisce edili di Palermo e della provincia, lavoratori stabili e operai
disoccupati insieme.
L'iniziativa è stata messa in campo da due categorie, la Fillea
e Nidil, assieme alla Cgil Palermo, per promuovere azioni utili per sbloccare
le opere pubbliche e i cantieri fermi, per chiedere alle aziende il rispetto
dei contratti di lavoro e protocolli d'intesa per assumere disoccupati, per
aiutare i lavoratori nella stesura dei curriculum e ad accedere alla formazione
professionale. Una delle prime azioni simboliche sarà una manifestazione per
chiedere il raddoppio del ponte Corleone, fermo da dieci anni.
“Le aziende devono cercare operai con competenze specifiche,
per questo coinvolgeremo in questo movimento la Cassa edile e la scuola di
formazione edile – aggiunge Ceraulo - Dobbiamo dare risposte
occupazionali a migliaia di lavoratori. In quest'ultimo anno edili si
sono persi 900 posti di lavoro attivo, per non parlare di 2mila edili che
gravitano nel sommerso, nei cantieri dell'edilizia privata, del centro storico,
come denunciamo da tempo. Piuttosto che lasciare nel caos il settore
delle costruzioni, dove le infiltrazioni mafiose sono dietro l'angolo,
bisogna gestire i flussi di manodopera con le stazioni appaltanti”.
Anche Nidil Cgil, la categoria dei lavoratori atipici,
parasubordinati e precari è al fianco degli edili per fare pressione sui lavori
fermi da mesi a Palermo e provincia. “Nidil mette e disposizione degli edili i
suoi servizi e si pone come braccio operativo per aiutare gli edili
nell'orientamento e a stilare i curriculum con le competenze
specifiche e la storia professionale di ognuno – ha detto Andrea Gattuso,
segretario generale Nidil Cgil Palermo – Non è pensabile che si accetti lavoro
nero o grigio, bisogna dire di no quando l'azienda propone un contratto di 20
ore per chiederne invece 40 o che venga detto che però la tredicesima non
spetta”.
“Dobbiamo evitare che i lavoratori restino soli, che i
bisogni delle persone vengano utilizzati per lavori che non hanno valore né
dignità. La nostra è una battaglia difficile, non basta dire quanto è
duro essere disoccupati. Abbiamo un altro compito, che è quello di
cercare assieme ai disoccupati i modi e i percorsi per uscire da questa
condizione – ha concluso il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Serve
passione e indignazione contro le ingiustizie. Proveremo a organizzare questo
mondo del lavoro per trovare vie d'uscite. Ci proveremo con la Fillea e con
Nidil, che organizza i nuovi lavoratori, le nuove identità, i lavoratori con
partite Iva e contratti, che non hanno nessun diritto e nessuna continuità di
lavoro. I governi e i comuni devono passare dalle parole ai fatti. Ci stiamo
organizzando da soli e assieme a Cgil e Uil e ai movimenti di cui fanno parte
di giovani, per cambiare le condizioni di vita delle persone che lavorano e far
sì che il lavoro dignitoso lo si trovi qui, senza bisogno di emigrare”. “Il reddito
di cittadinanza ha dato delle riposte ma non è la riposta – ha continuato Campo
– Sono stati spesi miliardi di euro in Sicilia con i quali si sarebbero potuti
fare lavori per mettere in sicurezza il territorio, evitando altre morti, e
creando occasioni per fare restare qui i nostri giovani”.
Nessun commento:
Posta un commento