Roma, 17 ottobre 2019 - L’emorragia dei
precari di Anpal Servizi continua: il 15 ottobre u.s. è scaduto il contratto ad
altri 10 dipendenti e altri 3 andranno a casa a fine mese. Alcuni di loro sono
in azienda da più di un decennio: tutti hanno superato ripetute selezioni a
evidenza pubblica. Sono un patrimonio dell’azienda e della rete delle politiche
attive, ma l’azienda preferisce liberarsene e contemporaneamente annuncia un
concorso, rivendicando il suo diritto di “ricercare le professionalità più
adatte a spingere l’innovazione” (art. Il Sole 24 Ore del 13 ottobre u.s).
Alla base di tutto vi è una visione cinica
secondo la quale l’azienda che intende innovare debba operare una sostituzione
di personale, dimostrando ancora una volta che Anpal Servizi intende muoversi
attraverso l’utilizzo di logiche più politiche che manageriali. Le aziende che
vogliono essere al passo con l‘innovazione investono nella formazione
professionale dei propri dipendenti, ritenendo le risorse umane un asset da
valorizzare e su cui investire. Tali aziende non si nascondono dietro vincoli
normativi pretestuosi se il loro obiettivo è la reale efficacia della mission,
che nel caso di Anpal Servizi si attua in primis con lo sviluppo del personale
che ha maturato esperienza e capacità rilevanti nelle politiche attive del
lavoro, utili ad affrontare i cambiamenti in atto nel Paese.
Gli impedimenti normativi alla
stabilizzazione addotti da Anpal Servizi da un anno e mezzo a questa parte –
decreto dignità, presunte illegittimità dell’Accordo Quadro, regolamenti di
assunzione, indagini della Corte dei Conti – non sono altro che scuse per non
attuare la stabilizzazione del personale precario. Le scriventi OO.SS. di Anpal
Servizi denunciano questa condotta assurda dell’azienda, spalleggiata da un
governo che clamorosamente e improvvisamente ha cambiato le sue posizioni già
faticosamente concertate, e rivendicano la professionalità e la dignità dei
colleghi che hanno perso il lavoro ad opera di un management che continua a
dimostrare una completa indifferenza al destino di persone che hanno investito
tanti anni della loro vita in questa azienda.
RSA FISAC CGIL, FIRST CISL, UILCA UIL e
Segreterie Nazionali RSA NIDIL CGIL, FELSA CISL, UILTEMP
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