Palermo 11
ottobre 2019 – Lunedì 14 ottobre, per il 99° anniversario dell’assassinio di
Giovanni Orcel, segretario della Federazione dei Metallurgici di Palermo, la
Cgil lo ricorda con la deposizione di una corona, alle ore 9, davanti
alla lapide in corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Collegio
Giusino, nel luogo dove il dirigente sindacale, che aveva 33 anni, venne
colpito a morte.
Interverranno
Enzo Campo, segretario generale Cgil Palermo, Dino Paternostro, responsabile
Legalità e memoria storica Cgil Palermo, il presidente del centro
Impastato Umberto Santino e il vice sindaco di Palermo Fabio Giambrone.
Subito dopo, al No Mafia Memorial, Palazzo Gulì, via Vittorio Emanuele 353,
nell'ambito del progetto "Le forme della memoria", sarà posta
una riproduzione della lapide. Il progetto "Le forme della
memoria" , avviato lo scorso 3 settembre, raccoglie lapidi, targhe
stradali e altre modalità della memoria istituzionale, per ricostruire,
con nuovi linguaggi, la biografia dei personaggi e il contesto storico in
cui hanno operato.
“Orcel
contribuì in modo determinante a rendere la Camera del Lavoro di Palermo
punto di riferimento per le lotte operaie e contadine - dichiara il segretario
generale Cgil Palermo Enzo Campo - Nel progetto di recupero della
memoria storica dei protagonisti del movimento operaio e contadino della Cgil,
la figura di Giovanni Orcel è stata accostata a quella di Nicola Alongi, ucciso
a Prizzi pochi mesi prima, nel febbraio dello stesso anno. L'anno
prossimo, per i cento anni, ricorderemo entrambi”. “Il ricordo di
quest'anno – aggiunge aggiunge il responsabile Legalità e memoria storica di
Cgil Palermo Dino Paternostro - ci aiuta a preparare per il centenario della
morte di Orcel una riflessione più complessiva sul biennio rosso
contadino e operaio a Palermo in Sicilia, di cui furono protagonisti sia Orcel
che Alongi, mettendo in rilievo i pericoli per la democrazia, che allora si
intravedevano e che purtroppo sfociarono nel fascismo”.
Nel 1919 e
1920, il cosiddetto “biennio rosso”, in Sicilia ci furono grandi lotte operaie
che portarono all’occupazione del Cantiere navale di Palermo da parte della
Fiom. Segretario della Fiom era Giovanni Orcel, protagonista della
vita sindacale e politica della città, che sperimentò forme di lotta unitaria
con il movimento contadino, di cui uno dei dirigenti più prestigiosi era Nicolò
Alongi, riprendendo una linea che era stata dei Fasci siciliani dei lavoratori
di fine Ottocento.
La borghesia
del tempo vide in questa mobilitazione unitaria un pericolo per il mantenimento
del potere e il ricorso alla violenza mafiosa portò all’assassinio dei due
dirigenti. Nicolò Alongi fu ucciso, nella sua Prizzi, il 29 febbraio del 1920 e
Giovanni Orcel fu ucciso, a Palermo, il 14 ottobre dello stesso anno. Fu
accoltellato in corso Vittorio Emanuele dopo le 23, da uno sconosciuto che si
avventò sul sindacalista colpendolo al fianco sinistra e lasciandolo per terra
dissanguato. Orcel era da poco uscito dalla sede sindacale di via Lungarini,
per discutere delle elezioni amministrative che si sarebbero tenute a novembre.
Il Partito Socialista l’aveva candidato alla Provincia. Ai suoi funerali
parteciparono oltre 10 mila persone che sfilarono in corteo chiedendo giustizia
per il suo assassinio. I due delitti rimasero impuniti. Nel 2007 la
lapide posta da Cgil e centro Impastato.
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