di Giorgio Ruta
Emiliano Nania ha il volto sereno di chi ha dato
una bella lezione di civiltà. «Mica potevamo far finta di niente?». È lui il
titolare di un bed and breakfast del centro di Palermo che ha allontanato,
insieme alla moglie Barbara Alongi, un turista milanese che aveva espresso
commenti razzisti nei confronti di una cameriera nera. « La nostra struttura è
aperta a tutti, senza badare a identità sessuali, provenienza o colore della
pelle. Ai razzisti no, però», racconta Emiliano.
L’episodio che ha scatenato la rabbia della coppia di albergatori è
avvenuto domenica mattina. L’ospite, più di sessant’anni, si era appena
svegliato dopo il primo pernottamento ed era andato nella terrazza del b&b
di via dell’Università, dalla quale si vedono piazza Casa Professa e le torri
della Cattedrale, per fare colazione. «All’inizio ha fatto una serie di
battutine su Palermo e la Sicilia. Si lamentava, legittimamente, delle cose che
non vanno qui, ma poi ha accostato la nostra regione all’Africa, con
un’accezione negativa. "C’è un caldo africano", scherzava a modo suo» , racconta il titolare che ha aperto la struttura sette anni fa, tra piazza
Bellini e il mercato di Ballarò.
Il turista, sempre più insofferente, poi ha alzato il tiro. «Mary, la
ragazza che lavora con noi, ha cercato, come fa con tutti, di entrare in
empatia con il cliente. Gli ha chiesto da dove venisse e ha raccolto una
risposta indecente», continua Emiliano. «Io vengo dall’Italia, sono un vero
italiano», ha detto il turista guardando la donna. Mary, nata a Palermo ventitré anni fa da genitori ghanesi, non ha risposto
e con calma, pazienza e professionalità ha continuato a lavorare. Ma Barbara,
la moglie di Emiliano, ha notato tutto e ha chiamato in disparte il
turista: «Lei qui non è gradito. La invito a cercare un’altra sistemazione per
stanotte» , ha detto l’albergatrice, rinunciando al guadagno di un
pernottamento. Ma tirando un sospiro di sollievo per essersi liberato di
quell’ospite sgradito, che non si è opposto all’allontanamento.
Quindi Barbara ha rivolto un sorriso a Mary che non l’aveva certo presa
benissimo. «Grazie per avermi difeso», ha detto la ragazza ai titolari.
Marito e moglie hanno parlato di quanto accaduto e hanno deciso di
raccontare la storia sul loro profilo Facebook, pubblicando una foto della
ventenne abbracciata con la loro figlia. «Volevamo sottolineare l’aspetto
positivo, il gesto che avevamo fatto. Perché il vero italiano è chi si comporta
bene, e tra Mary e il turista non c’è dubbio su chi sia l’autentico italiano».
Il clima politico di oggi, secondo Emiliano e Barbara, c’entra.
«Il razzismo c’è sempre stato. Però fino a qualche anno fa era considerato
un fatto negativo, oggi è una medaglia da appendere sul petto», dicono.
I telefonini non smettono di squillare. Messaggini di solidarietà e
richieste di interviste si alternano a chiamate di prenotazione. Un sms lo ha
inviato il sindaco Leoluca Orlando: «Un abbraccio affettuoso. Con ammirazione,
Luca» . Ha telefonato Nicola Farruggio di Federalberghi e con lui tanti
colleghi dell’associazione Extralberga Palermo.
Sui social molti li ringraziano e qualcuno se la prende con i milanesi. «Attenzione, nessuna caccia alle streghe. Io sono vissuto a Milano e abbiamo
tanti clienti lombardi, non scherziamo. Da noi non importa da dove vieni, ma
chi sei», dice Emiliano Nania, affacciandosi sulla terrazza del suo b&b.
La Repubblica Palermo, 17 settembre 2019
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