La locandina delle manifestazioni 2019 |
(Fabrizio De André – “Il bombarolo”)
A nove anni dal sacrificio di norman le
istituzioni tacciono ancora. Claudio Zarcone: “applicate il 416 bis”. E in
campania celebrano norman
Palermo, 10 settembre 2019 – “Mio figlio è morto”
nel 2010, ma muore anche oggi, muore ogni giorno perché lo Stato, questo Stato
nel quale continuo a credere malgrado tutto e nel quale ha creduto anche
Norman, troppo spesso divora i propri figli dopo averli demotivati, frustrati e
mortificati. Troppi silenzi da parte delle istituzioni, troppa ipocrisia di
Stato per un omicidio di Stato ogni giorno più evidente.
Sono stanco di rimanere intrappolato nelle
logiche imbalsamate di una politica ignava, bugiarda, votata esclusivamente
alle copertine. Organizzare la manifestazione annuale in memoria di Norman mi
fiacca, mi deprime, mi costa, perché – oltre a ricordare le mani di mio figlio
sul pianoforte che suonano l’intro di Firth of Fifth dei
Genesis - devo fare i conti con i ricordi, i rimpianti, come quello che non
potrò mai vedere mio figlio giocare, suonare con i suoi nipoti. Mi manca
l’odore di Norman…
E poi: troppi cavilli inintelligibili, arzigogoli vari messi come vernice dello status quo, troppe promesse non mantenute, troppe parole sprecate a telecamere accese per far passerella.
Sono stanchissimo, sbatto contro l’ipocrisia di incantatori di serpenti. Troppi falsi amici nelle istituzioni, troppi finti e untuosi rivoluzionari mendicano la scena, troppi impostori della libertà di pensiero riconosco fra le vestali dell’ipocrisia istituzionale. Ricorreremo pertanto alla “violenza” della musica di Norman e della memoria (vedi programma). Abbiamo scelto come esergo le parole di De André perché finché avrò vita li cercherò, li stanerò dalla loro latitanza istituzionale, come ha fatto Norman col suo urlo atroce: “Ma finché li cerco io i latitanti sono loro”.
Non ho mai manifestato nessun intento
strappalacrime – le lacrime, le emozioni, non sempre sono portatrici di verità
– piuttosto ho agito su un registro narrativo che invita alla riflessione sul
gesto di discontinuità osato con il linguaggio più atroce e
lancinante da Norman: in questo caso sì che potrà definirsi un “linguaggio del
corpo” in piena regola.
Il corpo di Norman che per dire, osare, parlare,
denunciare, gridare con insolenza (insolenza ha
come storia semantica, insolito), dopo aver parlato, ha taciuto per
sempre.
Ma se il suo corpo oggi tace, il messaggio
espresso con struggimento è invece rimasto ad ammonirci sulle mafioserie
di un sistema che purtroppo gode ancora di troppe coperture
politiche, istituzionali; esso stesso espressione di un modo di pensare
servile, mafioso e dalle traboccanti compiacenze nei suoi confronti da parte
del controllore. Dimodoché, in questo rimando di responsabilità che vanno dal
controllato al controllore, si cade nell’effetto matrioska. Il gioco
delle responsabilità diviene allora, il gioco delle complicità e dell’omesso
controllo nell’incastro che va dal pezzo più grande a quello più piccolo.
Chiedo con convinzione e veemenza che i casi di baronaggio vengano giudicati
con l’articolo 416 bis del codice penale: “L'associazione è di tipo mafioso quando
coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della
condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva…”. Vi invito a leggere la
dichiarazione dell’attuale Rettore, una dichiarazione che offende la memoria di
Norman, che rende il senso della loro ‘latitanza’ da stanare: "Nel mondo
universitario la cooptazione esiste e non può essere considerata
necessariamente un male. Mi sembra normale che lo studente che all’interno di
quella scuola si è impegnato duramente cerchi il riconoscimento del suo lavoro,
un piccolo vantaggio, naturalmente nel pieno rispetto delle leggi" (4
aprile 2018). I concetti di piccolo vantaggio e di rispetto
delle leggi sono uno schifosissimo ossimoro, la prova provata che i
baroni universitari sono dei ‘demotivatori istituzionali’ in quella terra
di nessuno che è diventata l’università italiana. E fin qui la storia non mi ha
mai, purtroppo, smentito (gli ultimi casi di Catania vi dicono niente?). Allora
io scrivo. Scriverò col sangue agli occhi. Altri continueranno forse a farlo.
Loro - i mestatori istituzionali - sono forti, potenti, si sentono
imbattibili, forse lo sono per complicità di sistema. Ma io scriverò e griderò
ancora “mafiosi!”, di più non potrei fare. Poi, se altri grideranno, faremo
traballare – almeno questo – le certezze, le impunità e la
‘latitanza’ di chi si sente inattaccabile. E non casualmente dall’Italia intera
fioccano premi e borse di studio in memoria di Norman, come quella che prenderà
il via in Campania nel giorno della morte di mio figlio (vedi comunicato stampa
degli organizzatori in coda).
Claudio Zarcone
335 6669171
PROGRAMMA:
Ore 10,00 - Rotonda Norman Zarcone (Brancaccio) – Cerimonia in memoria di
Norman con la presenza del Sindaco e delle Autorità.
Ore 20,00 - Piazza Bellini: non stop di musica e cultura fino alle 24,00.
- Marco Canzoneri, dramaturg
- Proiezione corto “Come un aquilone”
- Proiezione corto “Un cielo senza stelle”
- Reading poesie scelte
- Giovanna Di Marco reciterà passi scelti di
Leonardo Sciascia
- Gli Agnello
- Afasia rock band
- Enrico Scardina cantautore
- Norman Zarcone Rock Orchestra: sempre con
Norman, per il libero pensiero
Special guest: Ernesto Maria Ponte
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c.s. - Una borsa di studio dedicata a Norman Zarcone
per gli studenti dell’I.I.S.
Galilei-Vetrone di Guardia Sanframondi
Nell’ambito delle molteplici attività culturali promosse
dalla Casa di Bacco vi è anche la decisione di istituire una
borsa di studio per gli studenti iscritti all’ Istituto Tecnico Agrario
indirizzo Viticoltura ed Enologia di Guardia
Sanframondi.
Per la cerimonia di consegna della suddetta borsa di
studio si è deciso di celebrare la prima edizione della “Giornata del Merito” a
Guardia Sanframondi in memoria di Norman Zarcone (filosofo, giornalista,
musicista) e del suo sacrificio per l’affermazione del merito come criterio di
scelta e valutazione dentro e fuori il mondo dell’università.
L’appuntamento è fissato per il giorno 13 settembre p.v. alle ore 11.00 nella
suggestiva location della Casa di Bacco in piazza Castello a
Guardia Sanframondi alla presenza della Dirigente Scolastica Mariangela Pelosi
e del giornalista Luciano Lombardi in qualità di ospite
d’eccezione.
L’incontro sarà caratterizzato dalla proiezione del film
su Norman Zarcone “Un cielo senza stelle”.
“Questa borsa di studio del valore di euro 500
(cinquecento) - dichiara Fiorenza Ceniccola, amministratrice della Casa
di Bacco- vuol essere un piccolo ma, concreto, segno di aiuto al percorso
di studio di ragazzi che hanno lavorato con costanza, sacrificio e dedizione
per il raggiungimento dei loro obiettivi. I talenti sono un dono per l’umanità
e non vanno persi né mortificati, ma il rischio è quanto mai attuale in assenza
di un adeguato sistema di meritocrazia, che attiri i giovani più dotati
fermando l’emorragia di cervelli in fuga”.
Guardia S. 28/08/ 2019
La Casa di Bacco
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