Federico II legge il decreto di concessione delle terre di Corleone ad Oddone de Camerana e ai lombardi provenienti dall'Oltrepò pavese |
CALOGERO
RIDULFO
Con la processione di sabato 14 settembre
2019 del SS. Crocifisso della Catena, alloggiato nella monumentale vara lignea, si chiude il ciclo di
festeggiamenti in Suo onore, che quest’anno la Confraternita e il Comitato
omonimi hanno portato avanti all’insegna della valorizzazione storica del quartiere più
antico di Corleone, dove circa otto secoli fa si insediarono i primi abitatori.
Provenienti da una vasta area del nord della penisola italica, si stanziarono
in una lingua di terra ai piedi della rocca del castello soprano dandovi il
nome di quartiere Lombardia, in un primo momento e di quartiere san Giuliano
dopo aver eretto la chiesa, dedicandola al santo loro protettore. Entrambi i
titoli rimangono ancora oggi a delineare le origini del luogo, ed è stato
questo il tema che una straordinaria
squadra egregiamente guidata dal decano arciprete di Corleone, don Vincenzo
Pizzitola, e ottimamente coordinata da Giuseppe Puccio, ha voluto comporre.
Lo
svolgimento è stato molto ricco e vario, con iniziative di carattere religioso
che sono state calendarizzate per l’intero ciclo di festeggiamenti – a
rimarcare la preminenza del culto e della fede in Cristo – e iniziative storico-culturali come
l’allestimento di una mostra dal titolo “Costumi ed evoluzione nel tempo”,
curata dalla costumista prof.ssa Angela Costa, una mostra dal titolo
“Corilionis … de partibus Lombardiae – Testimonianze della presenza Lombarda a
Corleone nelle pergamene del ‘300”, curata dall’Associazione Culturale
Palladium e una mostra dal titolo “U pani vulemmu”, curata da Rosanna
Paternostro e Luca Cascio. E poi ancora una rappresentazione teatrale nel
suggestivo teatro naturale dello storico luogo del Malpasso, con la rievocazione della leggenda legata al ritrovamento
del Crocifisso della Catena nel Pozzo dell’omonimo Largo, dove sarebbe stato
nascosto in età musulmana.
Ma
l’evento più significativo, più spettacolare, più grandioso, più suggestivo, è
stata la rievocazione storica della concessione, da parte di Federico II a
Oddone de Camerana, nel 1237, della terra di Corleone, per potervi abitare con
le genti al suo seguito. Si è svolto un corteo storico, ideato da Giuseppe
Puccio, la cui regia è stata affidata ad Angela Costa ed Enrico Venturini, svoltosi il 12 settembre,
con oltre 200 figuranti in costumi medievali, provenienti da diverse località
di Sicilia, Randazzo, Mazzarino, Nicosia, Castelvetrano, Misilmeri, Valledolmo,
con la presenza del gruppo falconieri F. Alfano – E. Colletti, e che ha visto
la partecipazione di comparse corleonesi, ha fatto il suo ingresso all’interno
del circuito urbano dalla porta medievale di “san Giovanni”, appositamente
riprodotta dalle straordinarie maestranze della Confraternita e che per
l’occasione si è voluta definire “Porta dell’accoglienza; da qui, percorrendo
le strette viuzze dello storico quartiere lombardo, al suono potente e roboante
dei tamburi accompagnati dalla volteggiante esibizione degli sbandieratori, in
un dedalo di stradine confluenti verso
la parte bassa della città, il corteo si è portato in piazza Garibaldi, dove è
avvenuta la sfarzosa cerimonia della consegna di Corleone a Oddone de Camerana
e dove l’animatore, l’eccellente Enrico Venturini, ha passato in rassegna i
vari gruppi in costume medievale, nonché gli attori e i costumi delle più note
famiglie corleonesi del Duecento, Trecento e Quattrocento.
L’evento, al quale lo scrivente ha dato un contributo di idee e fornito
la propria consulenza storica, è stato partecipato con entusiasmo da una
moltitudine di corleonesi, che nonostante l’ora tarda ha affollato Piazza
Garibaldi fino alla conclusione.
Fino alle prime ore del nuovo giorno tutte le strade del quartiere lombardo
sono state affollate dall’intera Comunità, gli angoli più belli e suggestivi
hanno vissuto una serata indimenticabile, con i magici suoni dall’atmosfera
medievale, eseguiti dal gruppo “In Taberna” di Marineo, le prose della corte di
Federico II lette da Giovanni Lisotta, Salvatrice Gambino e Maria Billeri, l’incantevole
esibizione del gruppo di Trapezisti “Red One Duo”. E poi ancora, le infiorate eseguite da un
gruppo artistico di Marineo e le danze medievali e rinascimentali e per
concludere la X “sagra del pane”, con prodotti tipici locali, organizzata
direttamente dalla Confraternita del SS. Crocifisso.
Ed
è proprio la Confraternita del SS. Crocifisso della Catena, nelle sue
diramazioni, maschile e femminile, che si è rivelata instancabile protagonista
di tutte le fasi organizzative di questo meraviglioso evento di fine estate. Il
loro lavoro è stato encomiabile, fin dal mese di agosto, dimenticando che
solitamente è periodo di riposo e vacanze, si sono attivate per la preparazione
dei vessilli da apporre lungo le vie, per fare rivivere i fasti medievali,
hanno preparato gli scudi di oltre 20 famiglie aristocratiche della Corleone
medievale avvalendosi di bravi artisti locali, hanno preparato le baracche per
la sagra del pane e tante e tante altre attività; in poche parole hanno fatto
dei locali di santa Rosalia un laboratorio produttivo.
Giova ricordare che tutte queste iniziative si son potute fare grazie alla
generosità di tanti corleonesi che hanno risposto positivamente alla richiesta
di un contributo, ma soprattutto per volontà di tante aziende commerciali,
artigianali e di servizi che, nonostante l’economia non attraversi un momento
espansivo, hanno generosamente sponsorizzato l’evento, rispondendo con
entusiasmo alle istanze di quella straordinaria macchina organizzativa che è il Comitato del SS.
Crocifisso della Catena. Pure l’Amministrazione comunale e l’Unione dei Comuni
del corleonese e la Regione Sicilia hanno voluto patrocinare l’evento con un
proprio contributo.
E’
stato sicuramente il gioco di squadra ad
aver determinato il successo dell’edizione 2019 della festa del SS. Crocifisso
della Catena, che si chiude con l’auspicio di nuove importanti iniziative in
futuro, che vedano magari una partecipazione allargata all’intero territorio,
con il coinvolgimento di altre realtà della nostra Comunità, che la dimostrato
in passato di saper compiere imprese importanti, che dimostra oggi di saper
cogliere l’importanza delle belle idee e che saprà in futuro dar lustro alla
propria città, relegando nell’angolo gli spettri di un recente passato che
nessuno si augura possano ritornare.
Calogero
Ridulfo
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