Un momento dell'incontro tra i vertici del Cidma e la Cgil |
Il sindaco-presidente del Cidma, Nicolò Nicolosi: «Soddisfazione per
l'intesa coi sindacati. Soluzione vicina». Andrea Gattuso e Riccardo Marotta (Nidil Cgil Palermo): «Ottimi i segnali
di apertura registrati e siamo contenti dei primi risultati già ottenuti».
Corleone, 3 settembre 2019. Un incontro sereno e costruttivo, finalizzato a
risolvere la situazione degli 11 giovani che negli ultimi 3 anni hanno condotto
le visite guidate all'interno del Centro internazionale di documentazione sulla
mafia e del movimento antimafia e che, nelle scorse settimane, hanno chiesto
certezze e garanzie sul loro futuro lavorativo. Sindacato Cgil, vertici del
Cidma, comitato scientifico, presidente e consiglieri comunali si sono riuniti
ieri per discutere nuovamente la questione e, soprattutto, per trovare una
soluzione che ora sembra più vicina. Tanto che i ragazzi hanno ripreso i tour
all'interno della struttura, anche nei week end.
“Ci siamo impegnati a fare tutto ciò che può essere fatto – dice il sindaco
Nicolò Nicolosi, che è anche presidente del Cidma -, ovviamente nei limiti
della situazione finanziaria del Centro. Per cominciare siamo d'accordo ad
implementare di 5 euro le quote percentuali per le giornate festive. Il Cidma è
un valore che vogliamo difendere e che non può assolutamente chiudere. Nei
giorni in cui è stato chiuso per la protesta dei lavoratori, ci sono state
delle persone che si sono spese affinché ciò non avvenisse. Ed è giusto
sottolineare che lo hanno fatto a titolo gratuito e non secondo logiche
clientelari, come invece è stato detto”. È utile quest’ultima precisazione sull’attività
svolta a titolo gratuito dalle
ragazze che hanno sostituito gli operatori in sciopero fatta dal sindaco
presidente. Se fosse stata fatta fin dal primo giorno, si sarebbe evitato di
pensare ad operazioni clientelari, stante che le ragazze in questione hanno
stretti legami di parentela con consiglieri di maggioranza.
“La nostra volontà di collaborare è massima – continua Nicolosi - e lo è
sempre stata, fin dal nostro insediamento a giugno, come dimostrato già dal
verbale di un primo incontro a fine luglio. Poi ci sono state una serie di
incomprensioni che ad oggi mi sembrano superate. Siamo molto soddisfatti di
aver raggiunto un'intesa con i rappresentanti sindacali, che si sono fatti
portavoce delle istanze degli 11 lavoratori. Studieremo bene i conti del Cidma
per capire come procedere il prossimo anno. In questo momento c'è un debito con
l'Inps di circa 170.000 euro che arriva da lontano, quando le entrate non erano
floride. Tanto per fare un esempio: nel 2018, gli incassi sono stati di circa
80.000 euro, ma ci sono stati anni in cui non si arrivava ad 11.000. Grazie
alla rottamazione, il debito sarà estinto a rate, la prima di 19.000 è già
stata pagata e ce ne sarà un'altra a novembre. E' chiaro che anche queste
uscite vanno considerate. E' vero però che il Cidma è un polo che attrae e che
muove l'economia di tutta Corleone e questo va tenuto in considerazione”.
“Siamo soddisfatti dell'esito incontro – dichiarano Calogero
Guzzetta, segretario Cgil Palermo e Cosimo Lo Sciuto, segretario Camera del
Lavoro di Corleone - I lavoratori avranno un beneficio economico
immediato con l'aumento del 50 per cento delle provvigioni per i tour del
sabato, della domenica e dei festivi e apprezziamo inoltre l'apertura
dell'amministrazione su una serie di altre questioni da noi poste relative alla
costituzione di una graduatoria, che tenga conto dell'esperienza lavorativa
maturata, e alla tipologia dei contratti di lavoro, aspetti di cui
si discuterà al tavolo tecnico”. “Non c'è dubbio – proseguono Guzzetta e
Lo Sciuto - che il Cidma per il territorio corleonese rappresenti un importante
riferimento sia per quanto riguarda i temi della legalità e della lotta alla
mafia che per il rilancio del turismo locale. E questo è un altro motivo di
soddisfazione”.
Soddisfazione la esprime anche il Nidil Cgil Palermo. “Ottimi i segnali di
apertura registrati – aggiungono il segretario generale Nidil Cgil Palermo
Andrea Gattuso e Riccardo Marotta della segreteria Nidil - e
siamo contenti dei primi risultati già ottenuti. Il nostro impegno proseguirà
perché ci sono ancora altri passaggi da fare per garantire
più diritti e più tutele a questi lavoratori attraverso un migliore
inquadramento contrattuale”.
“Siamo molto impegnati sul versante del turismo – afferma Pio Siragusa,
presidente del Consiglio comunale – e stiamo cercando di portare avanti un
progetto globale. Nessuno vuole buttare fuori nessuno. Il Cidma e i suoi
ragazzi sono una risorsa indispensabile e dobbiamo coordinarci tutti”. Al
riguardo, nella qualità di componente del comitato scientifico del Cidma, Dino
Paternostro ha proposto di attivare un’azione sinergica tra tutti i soggetti corleonesi
che potrebbero avere un’offerta turistico-culturale per i tanti visitatori
italiani e stranieri. “Cidma, Laboratorio della Legalità, Museo archeologico,
Museo etno-antropologico, Parco fluviale e Chiese corleonesi – ha proposto
Paternostro - potrebbero elaborare ed offrire un pacchetto unico ai visitatori,
che così potrebbero fermarsi anche un paio di giorni a Corleone. In questa
maniera la nostra città potrebbe far conoscere la sua storia e le sue bellezze
artistico-architettoniche e naturalistiche, e sarebbero necessari tanti
accompagnatori in più rispetto alle poche unità impiegate dal Cidma”.
Infine, un cenno alla richiesta dell'opposizione in Consiglio comunale di
visionare i bilanci del Cidma arriva da Marcello Barbaro, membro del consiglio
direttivo: “Per legge non saremmo tenuti a mostrarli perché è un obbligo solo
per le partecipate, mentre noi siamo un'associazione. In ogni caso lo faremo.
In questo momento i bilanci sono nelle mani del revisore dei conti, che è Leo
Scalisi ed è stato nominato appena una decina di giorni fa. Solo dopo saranno
portati in Consiglio”. Probabilmente, legislazione alla mano, il dott. Barbaro
avrà anche ragione. Al consiglio comunale e alla città di Corleone dovrebbe,
però, spiegare come ha fatto ad accumulare questa grande massa finanziaria di
debiti con l’Inps, tenuto conto che 170 mila euro è la somma finale dopo la
rottamazione.
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