La ricostruzione della porta di S. Giovanni |
In previsione del
corteo medievale, che avrà luogo in occasione dei festeggiamenti per la
ricorrenza della festività del SS. Crocifisso della Catena, a Corleone, il 12
settembre, i giovani e le maestranze della confraternita hanno creato una porta
medievale effimera nei pressi della Via Borgognoni. La scelta del luogo non è
stata casuale, ma corrispondente a quanto i documenti di età medievale
indicano. Infatti, come si evince da un atto notarile della seconda metà del
Quattrocento, nella parte alta della terra di Corleone, nel quartiere di san
Giuliano, si trovava la porta denominata la
porticta di santu Johanni. Così detta perché, varcandone la soglia, verso
l’esterno, si diramava la via che conduceva alla contrada e alla chiesa di san
Giovanni Evangelista. Nessun documento fotografico del passato è riuscito a
immortalare questa porta, a differenza della porta grande delle Buccerie
altrimenti detta di san Martino, di cui abbiamo un’antichissima testimonianza
fotografica del XIX secolo, possiamo quindi solamente dedurre l’esatta
ubicazione di questa porta.
Sappiamo che questa era la terza porta del versante
settentrionale della rocca del castello soprano, dopo la Porta Soprana di san
Michele che si trovava all’inizio dell’omonima via, e una portitta che verosimilmente si trovava all’incrocio tra l’attuale
vicolo Vallone Streva e il cortile Dragna; tracce delle mura medievali si
trovano ancora oggi all’interno delle case di via Vallone Streva, oggi di
proprietà Scalisi, Crapisi, Lo Curto. Considerando pertanto che altre porte di
Corleone, di cui si conosce con certezza l’esatta ubicazione, hanno lasciato un
segno tangibile della loro presenza,
ovvero l’asse viario che vi si snodava (è così per la porta delle Buccerie da
cui si apriva l’attuale corso Bentivegna, per la Porta Sottana di sant’Agata da
cui si schiudeva l’attuale via san Martino, per la Porta del Persico da cui si
diramava l’attuale via san Nicolò, etc.), viene logico dedurre che la porta di
san Giovanni si trovasse nell’attuale asse viario corrispondente all’attuale
via Borgognoni, da cui ci si immetteva
per le viuzze che conducevano nella contrada san Giovanni.
La porta allestita
per i festeggiamenti di cui si è detto, può essere metaforicamente definita
dell’accoglienza, perché in occasione del corteo medievale tutti i gruppi
chiamati a parteciparvi, provenienti da diverse parti di Sicilia, inizieranno
la loro parata all’esterno di questa porta, per poi entrarvi in festa e al rullo di tamburi, accolti gioiosamente
dalla popolazione di Corleone. Il corteo proseguirà per le strette viuzze del
quartiere più antico, che prese il nome dai primi abitanti, quei Lombardi che
nel corso del XIII e XIV secolo si resero protagonisti di una immigrazione
all’incontrario, dal nord povero e affamato dai conflitti costanti, al sud
ricco di terre fertili e coltivabili, oltre che di un clima particolarmente
gradevole e adatto alle svariate coltivazioni. L’occasione che giustifica il
corteo medievale è la rievocazione dell’episodio relativo alla concessione
della terra di Corleone, da parte di Federico II, a Oddone de Camerana, milite
bresciano, che diede origine al ripopolamento di una terra che la cacciata
degli arabi aveva reso disabitata.
Calogero Ridulfo
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