Corleone, 20
settembre 2019. Il pomodoro siccagno di Corleone, eccellenza gastronomica della
zona, potrebbe diventare il primo prodotto a marchio IGP e DOP del territorio.
L’amministrazione comunale, di concerto con il tessuto imprenditoriale, ha già
programmato la possibilità di presentare la domanda al ministero delle
Politiche agricole e forestali. Il pomodoro siccagno corleonese vanta una lunghissima tradizione.
Inoltre, è stato oggetto di vari studi. Ha dimostrato di avere ottime proprietà
nutrizionali, tanto da essere inserito dai nutrizionisti all’interno di un
regime alimentare sano ed equilibrato, elemento indispensabile della dieta
mediterranea, già inserita nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco. Povero
di calorie, fornisce un ottimo apporto di minerali e oligoelementi, oltre ad
avere molte vitamine e antiossidanti. La tradizione impone la coltivazione in
asciutto del pomodoro, da qui il nome siccagno. Viene pertanto sfruttata la
fertilità dei suoli del Corleonese, capaci più di altri di apportare un
adeguato livello di acqua e di nutrienti.
“Arriva il momento in cui l’eccellenza e il territorio devono
trovare il giusto riconoscimento nello scenario economico, culturale e
turistico della città - afferma Calogero Scalisi, assessore all’Agricoltura -.
Il pomodoro siccagno racchiude caratteristiche di qualità tali da consentire a
Corleone di affacciarsi con orgoglio nello scenario dei prodotti che raccontano
la sicilianità nel mondo. Imprescindibile sarà per questo assessorato
traghettare il siccagno nel mondo del DOP e dell’IGP. Un lavoro che parte oggi,
in occasione della prima sagra del pomodoro corleonese, e che ci vedrà
impegnati nell’ottenimento di questo risultato”. “L’aver individuato come
percorso di valorizzazione l’iscrizione del pomodoro siccagno di Corleone come
DOP e IGP permette a questo settore produttivo di guardare al futuro con
ottimismo. Le suddette certificazioni creeranno valore di mercato, potenziando
le capacità imprenditoriali del nostro territorio”, commenta l’assessore per
l’Ambiente Luca Gazzara.
“Il particolare
microclima del territorio di Corleone – dice Walter Rà, assessore comunale alla
Cultura e al turismo – fanno sì che questo pomodoro abbia caratteristiche
organolettiche uniche. Ecco perché va valorizzato, mentre sino a questo momento
non è stato attenzionato come avrebbe meritato. L’obiettivo che ci poniamo a
medio-lungo termine è quello di fare di Corleone una nuova Sammarzano o una
nuova Pachino”.
Domenica 22
settembre, il pomodoro siccagno sarà il protagonista del “Siccagno Fest. Si
comincia alle 16.30 all’interno della villa comunale con i saluti del sindaco
di Corleone, Nicolò Nicolosi, e dell’assessore regionale per l’Agricoltura, lo
sviluppo rurale e la pesca mediterranea, Edy Bandiera. Seguono gli interventi
di Paolo Inglese e Giuseppe Di Miceli dell’università di Palermo, Rosario
Schicchi, direttore dell’orto botanico dell’università di Palermo, Francesca
Cerami, direttore dell’Istituto per la promozione e la valorizzazione della dieta
mediterranea, Rosellina Mantini, presidente dell’associazione Altura, Vincenzo
Pisa, presidente della cooperativa Rinascita di Valledolmo.
A seguire,
corso dei Mille si trasformerà in una lunga fiera con degustazioni e vendita di
prodotti tipici locali. Oltre al pomodoro, si potranno gustare formaggio,
miele, pane, zucche, vino e altro. “Questa prima manifestazione che celebra il
pomodoro siccagno si inquadra nelle attività programmate da questa
amministrazione – dichiara il sindaco Nicolosi -. Affianchiamo ai temi della
legalità e della cultura anche la valorizzazione dei prodotti e della
tradizione corleonese, di cui il pomodoro siccagno è la punta di diamante”.
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