Un momento della commemorazione |
Stamani le cerimonie in ricordo del XXXIV
anniversario della uccisione del vice questore Ninni Cassarà e dell’agente di
Polizia Roberto Antiochia, trucidati dalla mafia il 6 agosto del 1985 in via
Croce Rossa. Le iniziative sono state organizzate dal Comune in collaborazione
con la Questura di Palermo. Nel corso della commemorazione, che si è tenuta per
la prima volta in piazza Giovanni Paolo II, è stata scoperta una stele
realizzata da Michelangelo Salamone in memoria dei due e deposta una corona di
alloro alla presenza delle massime autorità civili e militari della Città, tra
cui il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro e il questore
Renato Cortese. Successivamente è stata celebrata una messa presso la cappella
di Maria santissima della Soledad, in salita Antonio Manganelli. GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA
"Oggi
ricordiamo il sacrificio di due servitori dello Stato - ha detto Orlando - che
con coraggio hanno combattuto la mafia e che in anni
difficilissimi dedicarono il proprio impegno alla caccia ai latitanti. Anche
grazie all'esempio di questi uomini, oggi le istituzioni a Palermo sono unite e
impegnate senza equivoci nella lotta alla mafia". "Il nostro
pensiero va al procuratore di Palermo Gaetano Costa, al vicequestore della
Polizia Ninni Cassarà, all'agente Roberto Antiochia - ha detto Maria Falcone -
uccisi da una mafia che sembrava invincibile. Uomini dello Stato che scelsero
da che parte stare quando fare il proprio dovere era un atto eroico. Quando si
era soli, quando si lavorava in un contesto ostile, senza mezzi, 'armati' solo
del proprio coraggio. Li ricordiamo, oggi, con commozione e gratitudine".
"Oggi vogliamo rivolgere un pensiero commosso - scrive il presidente della
Regione, Nello Musumeci - alla memoria di Gaetano Costa, Ninni Cassarà e
Roberto Antiochia, fedeli e valorosi servitori dello Stato, uccisi solo perché
facevano, bene, il proprio lavoro. E' doveroso, infatti, onorare la memoria di
uomini che con coraggio, anche a costo della vita, hanno saputo tracciare un
percorso di legalità e di impegno quotidiano contro ogni forma di
criminalità". "Oggi facciamo memoria del procuratore Costa ucciso
dalla mafia in quel terribile 1980 di sangue. Costa era un magistrato colto e
intransigente, costretto a operare in condizioni di isolamento dentro lo stesso
palazzo di giustizia e spesso considerato con ostilità anche dai suoi
colleghi". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando,
partecipando alla commemorazione del procuratore Gaetano Costa ucciso in un
agguato mafioso 39 anni fa in via Cavour.
(Foto Mike Palazzotto)
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