La spiaggia di Mondello a Palermo |
Palermo 6
agosto – “Il lavoro? Mai più nero”. La Cgil Palermo, con la Cgil Sicilia, e le
categorie maggiormente colpite dal lavoro nero, la Flai, la Fillea e la
Filcams, lancia una campagna contro il lavoro nero e grigio per
sensibilizzare lavoratori, cittadini, partiti e istituzioni e per invitare
tutti quanti ad assumere comportamenti, iniziative e decisioni per contrastare
il dilagare del sommerso. Si parte giovedì 8, con un volantinaggio dalle 9,15 alle 14, sulla
spiaggia e nei locali di Mondello, assieme alla Filcams, tra i lavoratori del
settore turistico e i bagnanti. I sindacalisti, con le magliette con la
scritta “Il lavoro? Mai più nero”, distribuiranno depliant informativi e
dialogheranno con i lavoratori e con la gente.
Alle ore 10, in viale Regina Elena, all'altezza dell'ingresso
alla spiaggia libera, dove sosterà il Camper dei diritti della Cgil, si terrà
una CONFERENZA STAMPA per presentare l'iniziativa, i dati sul lavoro nero nel
commercio, nell'edilizia e in agricoltura a Palermo e le proposte della Cgil
per affrontare il fenomeo.
Interverranno i segretari Cgil Palermo Calogero Guzzetta e Alessia
Gatto, Francesco Tarantino per la Cgil Sicilia, il segretario generale di
Filcams Cgil Palermo Monja Caiolo, il segretario generale di Fillea Cgil
Palermo Piero Ceraulo e il segretario generale della Flai Cgil Palermo Dario
Fazzese. Saranno presenti lavoratrici e lavoratori dei settori.
“Vogliamo fare conoscere le difficoltà di chi lavora in nero e
confrontarci su come superarle. Il lavoro nero è una triste realtà per
tutto il territorio nazionale ma al Sud presenta punte molto elevate, in
particolare a Palermo, dove le percentuali di lavoro sommerso e irregolari sono
tra le più alte d'Italia – dichiarano Alessia Gatto e Calogero Guzzetta -
Per questo motivo la Cgil, che da tempo denuncia la quasi totale assenza
di controlli finalizzati all'emersione dal lavoro nero e irregolare, chiede che
sia posta attenzione a un fenomeno che sta sempre più corrodendo
parti consistenti della nostra economia e determinando una situazione
insostenibile per i lavoratori, in termini di inadeguatezza salariale e
di quasi totale assenza di diritti. Senza contare il fatto che il lavoro
nero ha conseguenze dirette sui lavoratori regolari, che si ritrovano sulle
spalle il peso dell'intera contribuzione fiscale”.
La Filcams, con l'iniziativa di Palermo, realizzata
nell'ambito della campagna nazionale di categoria “Backstage, il lavoro che non
vedi vale”, incontrerà lavoratori, cittadini e turisti per sensibilizzare
sull'importanza del lavoro svolto nel turismo, troppo spesso precario, sommerso
e poco riconosciuto.
“Scendiamo in campo col sindacato di spiaggia, dopo il sindacato
di strada, per ribadire che la professionalità delle lavoratori e dei
lavoratori del turismo merita dignità e rispetto – dichiara Monja Caiolo
- Il turismo è uno dei settori rappresentati dalla Filcams più colpiti
dal fenomeno del lavoro nero. Andremo in giro per informare i lavoratori
sui loro diritti e sulle loro tutele ma anche per sensibilizzare cittadini e
turisti sull'importanza del lavoro svolto da bagnini, camerieri dei bar,
addetti al rifacimento delle camere negli alberghi, operatori di lidi e
villaggi, e tutti coloro che fanno un lavoro dietro le quinte per rendere al
meglio la vacanza”.
Tra settembre e ottobre si terranno le altre due iniziative: quella
della Flai, in uno dei luoghi della vendemmia, per denunciare lavoro nero,
caporalato e sfruttamento. E quella della Fillea, sul lavoro nero
nell'edilizia.
“I numeri dicono che nell'edilizia privata a Palermo il lavoro
nero raggiunge punte altissime – dichiara Piero Ceraulo - La Fillea da
sempre rivendica una maggiore attenzione ai controlli, tenuto conto del fatto
che verifiche e accertamenti sono marginali rispetto al numero delle imprese e
dei lavoratori”. E aggiunge Dario Fazzese: “Il contrasto al lavoro nego e
grigio in agricoltura è una delle priorità dell'azione sindacale, per
combattere la tendenza diffusa a scaricare sul lavoratore le difficoltà
di un settore che piuttosto che valorizzare le eccellenze punta al sottocosto,
mortificando in modo sleale le esperienze virtuose del nostro territorio”.
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