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Un momento della commemorazione della astrage di Bellolampo |
Pubblichiamo l'intervento del gen. Gianfranco Milillo per ricordare i carabinieri vittime della strage di Bellolampo. Ovviamente, non ci sentiamo di sottoscrivere le sue considerazioni sulla morte del bandito Salvatore Giuliano e sull'arresto di Luciano Liggio. Si tratta di due vicende complesse, verificatesi in un contesto storico particolare, su cui la ricerca deve ancora fare definitivamente luce (dp).
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GIANFRANCO MILILLO
In occasione della giornata della memoria, il 27
gennaio scorso, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ammonito
gli Italiani affermando che “Abbiamo un dovere morale verso la storia e
verso l’umanità intera: il dovere di ricordare”.
A ulteriore testimonianza di questa Sua sensibilità ha
voluto gratificare la Fondazione Milillo, che porta il nome di mio padre,
destinando quale suo premio di rappresentanza la
Medaglia Presidenziale a Sua Firma, per non
dimenticare questa ricorrenza
Infatti oggi, 19 agosto 2019, siamo qui davanti a
questo Cippo per commemorare il 70° Anniversario della strage di Passo di
Rigano (PA), altrimenti conosciuta come strage di Bellolampo. Il monumento,
fortemente voluto da mio padre, è stato eretto in memoria di quei giovani
eroici carabinieri che rientravano, con mio padre, giovane Tenente, loro
Comandante di Reparto e fortunato superstite di quella strage, dopo aver
portato soccorso al presidio dell’Arma di Bellolampo, poco prima attaccata
dagli uomini del famigerato bandito Salvatore Giuliano.