SALVATORE BADALAMENTI
Da qualche giorno mi sono trovato davanti questa scritta (=allegato) su un muro di Palermo. Inquietante e prevedibile, di questi tempi. Ma Palermo (come Napoli, come qualche altra città del Sud) non è (non ancora) una città chiusa e ostile verso i migranti, verso lo straniero, verso chi è più sfortunato di noi. La Lega ha iniziato un processo di penetrazione e contaminazione che incontra, oltre a inspiegabili e immotivati consensi, anche tanta coriacea resistenza. La novità potrebbe essere che una tale scritta (ma se ne vedono anche di peggio), appena qualche anno fa non sarebbe stata pensabile, o sarebbe stata cancellata o coperta in qualche modo. Oggi rischierebbe di più chi (specialmente se colto “in fragranza di reato”) provasse a scrivere qualcosa di difforme dal pensiero dominante. Il senso di quella scritta non rispecchia (mi piacerebbe poter scrivere: non potrebbe mai), il sentire comune dei cittadini di Palermo. La scritta, una falsa e grossolana volgarità, è palesemente riconducibile, come suggerisce anche la grafica, a qualche gruppo di estrema destra: fascistoide o nazistoide. E fin qui nulla di nuovo.
Da qualche giorno mi sono trovato davanti questa scritta (=allegato) su un muro di Palermo. Inquietante e prevedibile, di questi tempi. Ma Palermo (come Napoli, come qualche altra città del Sud) non è (non ancora) una città chiusa e ostile verso i migranti, verso lo straniero, verso chi è più sfortunato di noi. La Lega ha iniziato un processo di penetrazione e contaminazione che incontra, oltre a inspiegabili e immotivati consensi, anche tanta coriacea resistenza. La novità potrebbe essere che una tale scritta (ma se ne vedono anche di peggio), appena qualche anno fa non sarebbe stata pensabile, o sarebbe stata cancellata o coperta in qualche modo. Oggi rischierebbe di più chi (specialmente se colto “in fragranza di reato”) provasse a scrivere qualcosa di difforme dal pensiero dominante. Il senso di quella scritta non rispecchia (mi piacerebbe poter scrivere: non potrebbe mai), il sentire comune dei cittadini di Palermo. La scritta, una falsa e grossolana volgarità, è palesemente riconducibile, come suggerisce anche la grafica, a qualche gruppo di estrema destra: fascistoide o nazistoide. E fin qui nulla di nuovo.
Parentesi:
la mafia (quella vera) scorazza nel Mediterraneo, in lungo e in largo, facendo
profitti con traffici vari (in particolare col traffico degli stupefacenti, con
base logistica nel porto di Gioia Tauro, che da un lato porta cospicui “utili”
all’Organizzazione e dall’altro porta morte nelle nostre città: circa 200
giovani vite spezzate ogni anno per questo traffico). Non sentiamo in giro un
clima da “tolleranza zero” verso questi traffici e questi criminali. Chiusa
parentesi.
E’“la mafia
delle Ong.”, il problema dei problemi.
La novità
potrebbe essere che opinioni di cui di norma ci si vergognava, o venivano
profferite sottovoce in contesti ristretti e isolati, oggi guadagnano la
ribalta. Escono alla luce del sole. Vengono ostentate, orgogliosamente
rivendicate. Perché in certi ambienti si è capito che è cambiato il
clima. Perché in certi ambienti (da sempre refrattari alla Costituzione
Italiana, alla funzione della Magistratura, alle più elementari regole della
Convivenza Civile), si è capito che “dall’alto” c’è tolleranza, c’è
incoraggiamento. Non mi riferisco alle sguaiate e incommentabili
dichiarazioni dell’On. Meloni (“Affondiamo i barconi!”), che non si capisce se
frutto di ragionamenti politici o di disturbo mentale.
“L’Alto” cui
mi riferisco,(basta leggere i giornali e le ridondanti e roboanti dichiarazioni
di esponenti dell’attuale maggioranza) è “l’alto, alto”: il Governo. Cioè
queste sortite, in tempi normali più patetiche che pericolose, oggi hanno piena
cittadinanza, cioè sono in linea con l’operare del Governo.
Mi assumo la
responsabilità di spingermi un poco oltre: quella scritta è, in sintesi, la
linea del Governo Giallo-Verde nell’approccio al problema dei migranti. In
calce a quella scritta, ne sono tristemente convinto, potrebbero mettere la
firma indifferentemente sia Salvini che Di Maio.
E’ un po’
deprimente: ma mi sembra questo “ lo stato dell’Unione”.
Salvatore
Badalamenti - 3 Luglio 2019
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