DI MICHELE SERRASe avete voglia di rovinarvi la giornata, però capendo anche nei dettagli
in quale enorme guaio siamo immersi fino al collo, fate lo sforzo di leggere da
cima a fondo, sul sito valigiablu.it, la lunga, minuziosa ricostruzione che
Fabio Chiusi ha fatto del "giorno di ordinaria follia
mediatico-politica", ovvero venerdì 26 luglio scorso, a partire dalle ore
8,58, quando l'agenzia Ansa batte la notizia che un carabiniere è stato ucciso
a coltellate nel quartiere Prati, a Roma.
Chiusi, che è un analista meticoloso del sistema mediatico italiano in tutte le
sue forme (giornali, televisione, web, social), snocciola minuto per minuto la
montagna di dicerie incontrollate, menzogne esplicite, illazioni faziose,
anatemi fondati sul nulla e firmati da politici illustri, che si diffonde a
macchia d'olio sulla base della "notizia", inesistente, che gli
assassini sono due nordafricani. L'area cosiddetta "sovranista",
giornali online, siti, esponenti politici, alimenta il falso con una
compattezza quasi militarizzata. Ne avevo scritto nell'Amaca di domenica; ma
solo leggendo il rapporto di Valigiablu mi sono reso conto delle dimensioni del
fenomeno. Non si tratta di mine vaganti sospese sull'onda. Si tratta dell'onda
medesima.
Ora, anche volendo sorvolare sulle responsabilità personali di chi organizza ad arte questa Armata dei Bugiardi (ci limiteremo a dire che è un mestiere ripugnante), il vero problema, e la vera catastrofe, è che una parte non trascurabile della cosiddetta pubblica opinione si abbevera a quei pozzi avvelenati; e solo a quelli. E con quel veleno in corpo va a votare, premiando inevitabilmente politici bugiardi perché la loro lingua è la sola che riconoscono; la sola creduta vera.
Ora, anche volendo sorvolare sulle responsabilità personali di chi organizza ad arte questa Armata dei Bugiardi (ci limiteremo a dire che è un mestiere ripugnante), il vero problema, e la vera catastrofe, è che una parte non trascurabile della cosiddetta pubblica opinione si abbevera a quei pozzi avvelenati; e solo a quelli. E con quel veleno in corpo va a votare, premiando inevitabilmente politici bugiardi perché la loro lingua è la sola che riconoscono; la sola creduta vera.
L’Amaca, 29 luglio 2019
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