Un momento dell'assemblea cittadina nella sala consiliare |
E il rappresentante della ditta Sarpiz, forte della lettera firmata dal sindaco Nicolosi, ha cominciato a fare un giro capillare dei negozi e delle attività economiche della città per proporre la sponsorizzazione dei defibrillatori, acquisendo in pochissimi giorni tante adesioni. “Ma noi – hanno denunciato i consiglieri di opposizione Maurizio Pascucci, Giuseppa Dragna, Gianluca Castro, Vincenza Vasi e Luigi Modesto - abbiamo notato subito che qualcosa non andava. Non era quantificato il costo di ciascun defibrillatore, non era quantificata la spesa necessaria, mentre avevamo notizia che la ditta aveva già raccolto circa 10 mila euro. Altro che disinteressata attività benefica a favore dei cittadini, come si voleva far credere. Qui eravamo di fronte ad una vera e propria attività imprenditoriale, che si faceva credere fosse sostenuta dal comune. Abbiamo chiesto al sindaco, anche con un’interrogazione presentata il 2 luglio, di vederci chiaro e decidere collegialmente”. Il sindaco, però, non è stato con le mani in mano. Anch’egli ha notato che qualcosa non quadrava, che il progetto “non era stato attentamente valutato”. “Ma non siamo stati compiacenti”, ha sottolineato il primo cittadino. Ha fatto convocare la ditta dai vigili urbani, alla presenza della competente commissione consiliare. E in quella sede ha fermato la raccolta fondi, che, fino a quel momento, secondo la ditta, ammontava a 8.500 euro. Stamattina ha pure revocato la concessione del gratuito patrocinio. “Noi – ha detto Nicolosi – nella riunione con i commercianti che avevano aderito all’iniziativa, tenuta oggi pomeriggio nella sala consiliare – pensavamo che la raccolta fondi si limitasse a quanto bastasse per i due defibrillatori da istallare. Invece non è stato così. Abbiamo chiesto di fermare la raccolta fondi, invitando la ditta a manifestare disponibilità a rimborsare le somme”. Ha proposto ai presenti di valutare tre possibilità: la restituzione delle somme; la costituzione di un comitato per verificare la possibilità di istallare un numero di defibrillatori compatibili con la somma raccolta; la presentazione di un esposto-denuncia. Ha annunciato che il comune opererà per realizzare almeno 10 postazioni pubbliche per defibrillatori a Corleone, stanziando le relative somme in bilancio.
I consiglieri di opposizione Castro, Vasi e
Modesto hanno sottolineato la superficialità con cui era stato concesso il
patrocinio gratuito, puntualizzando che un buon defibrillatore non costa più di
1.500 euro. Hanno annunciato che le loro proposte sono specificate nell’interrogazione
già presentata al sindaco. La ditta Sarpiz, da parte sua, ha comunicato che era chiaro come la sua non fosse attività di beneficenza. E si dichiara disponibile a completare il progetto.
Nei prossimi giorni si riuniranno i
commercianti aderenti al progetto con la ditta e la commissione consiliare per
decidere come procedere. La speranza è che, comunque, si trovi il modo per
istallare a breve alcuni defibrillatori sul territorio comunale, ormai necessari strumenti salvavita. (dp)
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