L'ingresso del Cidma in vicolo Valenti a Corleone |
DINO PATERNOSTRO
Da ieri i 18 volontari, che da
anni assicuravano le visite guidate al Cidma (Centro Internazionale di
Documentazione sulla mafia e sull’antimafia) di Corleone, hanno comunicato al
coordinatore esecutivo (l’avv. Domenico Mancuso, recentemente nominato dal presidente) che si sarebbero astenuti da ogni
attività per protestare contro un’amministrazione indisponibile ad avviare un
confronto per migliorare (nel senso della stabilizzazione) il loro rapporto di
lavoro. Da ieri, quindi, il Cidma ha dovuto disdire le prenotazioni di visite
guidate (e rimborsare i biglietti) ed ha dovuto dire a tutti i visitatori occasionali che l’attività era momentaneamente sospesa. Un duro colpo all’immagine del Centro e, ancora di più, un danno economico non
indifferente alle sue magre finanze. I volontari finora hanno ricevuto un piccolo compenso fisso per ogni visita guidata, sotto forma di prestazione di lavoro occasionale. I volontari (ragazze e ragazzi laureate/i e diplomate/i) si
fanno forti dei numeri che hanno saputo costruire, i loro numeri. Negli anni hanno dimostrato di saper incrementare notevolmente le visite dei turisti, arrivando già a 9.147 in questi primi mesi
del 2019, portando nelle casse del Cidma oltre 73 mila euro. “Tutto il mondo passa da
Corleone!”, hanno scritto entusiasticamente sulla loro
pagina Facebook. Sicuramente un’esagerazione, ma è il termometro del loro
entusiasmo e della loro voglia di fare.
Durante la gestione commissariale era stava
avanzata l’ipotesi dalle stesse commissarie di formalizzare il rapporto con i
volontari attraverso una cooperativa di servizi con cui il comune di sarebbe
convenzionato. Ma poi non si arrivò a formalizzare nulla. Adesso i ragazzi sono
tornati alla carica, ma sostengono di non aver trovato grandi disponibilità da
parte dell’amministrazione comunale e del comitato direttivo del Cidma. Da qui
la decisione di astenersi da ogni attività.
A quanto pare, però, all’interno del comitato
direttivo del Cidma è cominciata a balenare l’idea di sostituire i ragazzi “in
sciopero” con altri ragazzi disponibili a fare le guide al loro posto. Anzi, forse da
qualcuno tutto questo viene visto come la possibilità di dare “lavoro” ad altri
ragazzi “amici”. Il fatto è che, se è relativamente facile trovare volontari
che sappiano parlare le lingue straniere più diffuse, meno facile è trovarli
che conoscano gli argomenti di una visita guidata, dove bisogna conoscere e
saper raccontare la storia della mafia e dell’antimafia siciliana e corleonese.
Senza mettere nel conto che potrebbe configurarsi una sorta di attività di
crumiraggio, vietata dai contratti di lavoro e
considerata deprecabile dal punto di vista morale.
Buttano acqua sul fuoco, però, sia il sindaco-presidente
del Cidma, Nicolò Nicolosi, che il vicepresidente Claudio Di Palermo. «Incontrerò al più presto gli operatori –
dice Nicolosi – per ribadire loro che garantiremo tutti. Non
devono avere nessuna preoccupazione». «Già stiamo pensando ad un percorso –
aggiunge Di Palermo – che dovrebbe garantire legalità, trasparenza e
diritti per tutti».
Probabilmente l’incontro con gli operatori
del Cidma col sindaco-presidente si terrà domani pomeriggio. Lunedì prossimo, invece, è convocato il
consiglio direttivo, allargato ai componenti del comitato
scientifico. Ovviamente di parlerà di questo argomento “caldo”. Vedremo se verranno
fuori proposte per sbloccare la situazione. E pure se (al di là delle belle
parole) si comincerà a concretizzare il rilancio del Cidma, che non potrà non
passare dal coinvolgimento di enti ed associazioni anche di livello nazionale e
di personalità di rilievo, in grado di far diventare questo centro un luogo dove si
approfondiscono i temi giuridici e socio-culturali per conoscere e contrastare meglio le mafie e per conoscere e sostenere sempre di più chi quotidianamente lotta contro di esse. (dp)
Nessun commento:
Posta un commento