Un momento della premiazione degli studenti |
“Gli elaborati degli
studenti, donati alla città, diventino in vista dell'anniversario
dei 60 anni delle installazioni in piazze e vicoli per non perdere la memoria
di quei fatti”. Palermo 8 luglio 2019 – “I lavori fatti dagli studenti, per ricordare
gli avvenimenti dell'8 luglio 1960, siano donati alla città e
realizzati in scala, con delle installazioni, per ricordare i 4 morti di
Palermo di quell'anno in una piazza o in vicolo di Palermo”. Lo ha
chiesto il segretario generale Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo, a
conclusione delle iniziative svolte oggi in memoria dei tragici avvenimenti
dell' 8 luglio 1960 a Palermo, in cui persero la vita Andrea Gangitano,
19 anni, operaio edile, Francesco Vella, dirigente sindacale della Fillea
di 42 anni, Giuseppe Malleo, un altro giovane, e la signora Rosa La
Barbera, che per caso si era ritrovata coinvolta negli scontri con la polizia.
Un corteo alle 9 si è svolto da piazza Verdi, angolo via
Spinuzza, fino all'angolo tra la via Celso e la via Maqueda, con la deposizione
di fiori lungo i posti dove furono uccisi i manifestanti. Quindi l'iniziativa
alla Camera del Lavoro dove sono stati messi in mostra i lavori premiati,
tra cui una poesia, tre temi, due disegni e le due installazioni di Irene
Pedalino e Vittoria Fidelio, studentesse di terzo anno del liceo
artistico economico “Crispi-Damiani Almeyda”.
Il lavoro della Pedalino raffigura una gabbia di
farfalle, simbolo di una società piena di restrizioni, che il governo di
allora esercitava nei confronti della popolazione. Le 4 farfalle che lasciano
la gabbia si librano in volo a costo della vita. Nel manufatto di Vittoria
Fidelio, si vedono 10 birilli bianchi in piedi e quattro birilli rossi
caduti, con in mezzo una palla color piombo, simbolo del fuoco sparato
dalla polizia.
“Quelle giornate, quei mesi furono importanti non solo
per Palermo ma per l'Italia intera. L'Italia scendeva in piazza contro il
neofascismo che si andava affermando. Il governo Tambroni, il congresso
del Movimento sociale italiano a Genova, che aveva scatenato una
reazione popolare fortissima contro l'affermazione del fascismo e a Palermo era
esplosa la lotta non solo in difesa della democrazia e della Costituzione
ma anche per il lavoro – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo
Enzo Campo - A Palermo scesero in piazza migliaia di giovani edili,
disoccupati, ragazzi dei quartieri, che rivendicavano il lavoro. Quindi
non solo la memoria e il ricordo per non dimenticare: allora come oggi il
tema centrale è il lavoro che manca, il lavoro senza diritti, il lavoro
senza dignità, il lavoro come strumento per poter sopravvivere.
Noi, nel ricordo dell'8 luglio, rilanciamo il tema del lavoro a Palermo,
condizione fondamentale per l'emancipazione, la giustizia, la
democrazia”.
La Fillea, per il secondo anno di fila, ha voluto coinvolgere
nell'iniziativa i giovani e gli studenti “per tramandare il concetto
della memoria che si va perdendo”. “Riteniamo sia importante partire dalle
giovani generazioni, per fissare i valori di quel tempo, che hanno
determinato una scossa in questa città, sfociata in una lotta cittadina –
aggiunge il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - Anche
quest'anno ci siamo battuti per far emergere il ricordo di un pezzo della
storia della città di Palermo per molti sconosciuta. Oggi si sono celebrati i
59 anni dell'uccisione di 4 cittadini, in una giornata che molti
non ricordano ma in cui Palermo è stata invece protagonista. Sotto il governo
Tambroni, centinaia di giovani disoccupati e di studenti furono spinti a
manifestare per la difesa della democrazia. Palermo ha dato il suo contributo
di sangue. Coinvolgere le giovani generazioni nell'opera del ricordo è
fondamentale”.
Nessun commento:
Posta un commento