Un momento dell'intitolazione della via a Giuseppe Casarrubea |
Il segretario Enzo Campo:
“Due eroi, due lavoratori comuni. Ricordare la nostra identità necessaria
anche per non dimenticare che siamo terra che accoglie i migranti e che ancora
oggi emigra”. Appello al presidente della commissione antimafia Nicola Morra per
evitare lo scontro tra lavoratori migranti e lavoratori italiani.
Palermo 30
giugno 2019 - Intitolate oggi altre due strade del quartiere di Bonagia, via
del Volpino e via dello Spinone, a Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono,
dirigenti sindacali uccisi durante la strage di Partinico del 22 giugno 1947,
ad opera della banda Giuliano, nel corso dei ripetuti assalti alle Camere del
Lavoro in provincia di Palermo. Alla cerimonia congiunta sono intervenuti il sindaco di Palermo
Leoluca Orlando, il presidente della Commissione nazionale Antimafia, Nicola
Morra, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e i nipoti Maurizio
Casarrubea e Francesco Lo Iacono, con i figli e altri familiari.
“Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono sono stati
costruttori di democrazia, figli importanti della nostra Costituzione. Ecco
perché siamo qui oggi, per ricordare a tutti chi siamo- ha detto il segretario
generale Cgil Palermo Enzo Campo - L’esercizio della memoria
è fondamentale per non farci dimenticare la nostra identità e,
riferendoci ai fatti di Lampedusa, noi non possiamo dimenticare che la
Sicilia è terra che accoglie i migranti e terra che ancora oggi emigra. Nel
nostro Paese nel 2018 sono stati più gli emigranti che le persone giunte qui. E
questo apre non solo una riflessione storica ma sociale. Non possiamo perdere
la memoria dei nostri padri, nonni, zii che per anni, dal 1950 in
poi, dal Sud emigrarono in Francia, Svizzera, Germania.
Non fuggivano dalle guerre ma dalla fame, dalla miseria, cercavano
l’emancipazione, volevano che i loro figli non avessero la valigia in mano
ma il futuro di un lavoro dignitoso. Ecco, la funzione della storia è non
dimenticare chi siamo, da dove veniamo”.
Il segretario Cgil si è poi rivolto direttamente al
presidente della commissione nazionale antimafia. “Vogliamo
contrastare la visione manichea dei buoni e dei cattivi in corso nel
nostro Paese. Noi lo facciamo giorno per giorno, con le nostre
iniziative, mettendo assieme lavoratori migranti e lavoratori
italiani. Non deve esistere lo scontro tra lavoratori poveri. È questo il passo
che vogliamo fare. In questo senso - ha aggiunto il segretario generale
Cgil Palermo Enzo Campo - ci rivolgiamo al governo e anche a lei,
presidente della commissione parlamentare antimafia, una
commissione di cui un presidente, Pio La Torre, nostro dirigente di punta, ha
elaborato, attraverso il lavoro e l’epopea del movimento dei lavoratori,
una legge per sconfiggere la mafia con il sequestro
dei patrimoni, la Rognoni-La Torre. Senza questo movimento e
quei dirigenti trucidati non ci sarebbero stati nemmeno Falcone e Borsellino
e la riscossa del movimento antimafia degli anni Novanta”.
“Rivendichiamo i diritti nel nome dei sindacalisti uccisi,
eroi che erano gente comune, contadini, operai, insegnanti, uccisi
mentre discutevano di lavoro nelle loro sedi. Settanta sindacalisti
uccisi - sottolinea Enzo Campo - mentre rivendicavano lavoro, dignità,
giustizia, libertà, emancipazione sociale, con l’assegnazione delle
terre incolte: questa è stata forse la prima strage di Stato, prima ancora di
Portella della Ginestra. Settanta delitti senza un processo. E dopo tanti anni
noi siamo qui per rivendicare giustizia anche se la storia ha da tempo dato
ragione a questi lavoratori e alla Cgil. Ringraziamo ancora una volta
l’amministrazione comunale e il sindaco Leoluca Orlando, che ha accolto il
nostro progetto di un percorso della memoria. Con le vie dei diritti, parte di
questo progetto, stiamo cambiando la toponomastica di un intero quartiere
della città“.
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