Simona Mafai |
E' stata dirigente dell Pci.Impegnata
nelle battaglie contro la mafia e per i diritti delle donne, finita
l'esperienza politica è tra le fondatrici e animatrici della rivista
Mezzocielo. E' stata un'anima critica della sinistra
E’ morta stamani, nella sua abitazione di
Palermo, Simona Mafai, 91 anni, storica dirigente del Partito comunista,
fondatrice della rivista Mezzocielo e spirito critico della sinistra italiana.
La camera ardente sarà allestita dalle 17 a Villa Niscemi. I funerali domani alle
12 sempre a Villa Niscemi. Simona Mafai, figlia dei pittori Mario Mafai e
Antonietta Raphaël, era la sorella della giornalista e scrittrice Miriam. Con
le sorelle Miriam, che è stata anche la prima presidente donna della Federazione
nazionale della stampa, e Giulia era stata espulsa dalla scuola pubblica dopo
le leggi razziali del 1938. Da Genova, dove la famiglia si era
trasferita, è ritornata a Roma dopo la caduta del fascismo, il 25 luglio
1943.Si trasferisce in Sicilia nel 1952, dopo aver sposato Pancrazio De
Pasquale, dirigente del Pci e poi presidente dell'Assemblea regionale
siciliana. Nel 1976 è stata eletta senatore per il Partito comunista italiano,
carica che ha tenuto fino al 1979. Nel 1980 è diventata consigliere comunale di
Palermo per il Pci ed è stata rieletta nel 1985, fino al 1990, quando ha
lasciato il partito.
La
Mafai è stata sempre impegnata nel sociale e nella politica. Dopo essersi
trasferita nel 1967 a Palermo è coinvolta nei movimenti studenteschi e nel
sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto del 1968. E’ in prima linea
nelle lotte per le leggi sul divorzio e sull’aborto. Dopo l’esperienza in
Senato, viene eletta consigliere comunale a Sala delle Lapidi dove svolge il
ruolo di capogruppo del partito. Sono gli anni della grande guerra di mafia e
la Mafai è una voce importante dell’antimafia. Dopo l’esperienza in Comune, e
lasciato il partito nel 1990, è tra la fondatrici della rivista «Mezzocielo»,
che diventa in breve tempo in riferimento culturale e un laboratorio di
approfondimento e di battaglie dei principali temi che coinvolgono la società
italiana e siciliana. Nell'ultimo numero c'è anche un suo articolo ("La
battaglia delle parole") in cui analizza l'uso di alcuni termini del
linguaggio politico come "popolo", "cambiamento" e
"sovranità".
Simona Mafai è stata sempre, ed è rimasta sempre, un riferimento per il mondo della sinistra palermitana e siciliana. Una voce spesso fuori dal coro, una coscienza critica della città e delle trasformazioni della sinistra nell’Isola e non solo. Sempre impegnata nel sociale, sempre pronta ad alzare la voce contro l’abbandono delle periferie, contro la mancanza di pari opportunità per le donne, contro la mafia e l’inciviltà.
"La scomparsa di Simona Mafai è la scomparsa di una protagonista della vita culturale e politica del nostro Paese, fortemente legata alla Città di Palermo, nella quale ha promosso in tempi lontani battaglie profetiche per i diritti di tutti e per i diritti in particolare delle donne", dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "L'impegno di Simona Mafai - prosegue - in coerenza con prestigiosissimi suoi familiari del mondo dell'arte e della cultura, è stato un dono alla comunità nazionale e in particolare alla comunità di Palermo, una città che oggi è certamente cambiata sul versante della sensibilità per i diritti anche grazie alle sue battaglie. La gratitudine e l'ammirazione in questo momento si unisce al cordoglio per i suoi familiari e per tutti coloro che hanno condiviso, anche non conoscendola personalmente, le sue coraggiose battaglie".
Tante le reazioni per la morte di Simona Mafai. Per il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, "se ne va una figura storica della sinistra siciliana, una coscienza critica di Palermo e una donna sempre impegnata per l'emancipazione femminile e la trasparenza delle istituzioni". Di "voce costruttiva, coraggiosa ed impegnata nel panorama politico e culturale siciliano e nazionale", parla il capogruppo del Pd all'Ars, Giuseppe Lupo. "Ha sempre portato avanti le sue idee con garbo ma al tempo stesso con estrema fermezza, riuscendo a coniugare i più alti ideali con obiettivi concreti, come nella battaglia parlamentare per la preferenza di genere.
Ci mancherà", aggiunge. Per il segretario del Pd, Davide Faraone, "le sue battaglie civili in favore delle donne, il suo impegno vero contro la mafia, la sua passione politica e i suoi scritti su Mezzocielo restano patrimonio di chi non si arrende, di chi pensa che le idee possano cambiare il mondo, di chi non crede che la Sicilia sia irredimibile".
Simona Mafai è stata sempre, ed è rimasta sempre, un riferimento per il mondo della sinistra palermitana e siciliana. Una voce spesso fuori dal coro, una coscienza critica della città e delle trasformazioni della sinistra nell’Isola e non solo. Sempre impegnata nel sociale, sempre pronta ad alzare la voce contro l’abbandono delle periferie, contro la mancanza di pari opportunità per le donne, contro la mafia e l’inciviltà.
"La scomparsa di Simona Mafai è la scomparsa di una protagonista della vita culturale e politica del nostro Paese, fortemente legata alla Città di Palermo, nella quale ha promosso in tempi lontani battaglie profetiche per i diritti di tutti e per i diritti in particolare delle donne", dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "L'impegno di Simona Mafai - prosegue - in coerenza con prestigiosissimi suoi familiari del mondo dell'arte e della cultura, è stato un dono alla comunità nazionale e in particolare alla comunità di Palermo, una città che oggi è certamente cambiata sul versante della sensibilità per i diritti anche grazie alle sue battaglie. La gratitudine e l'ammirazione in questo momento si unisce al cordoglio per i suoi familiari e per tutti coloro che hanno condiviso, anche non conoscendola personalmente, le sue coraggiose battaglie".
Tante le reazioni per la morte di Simona Mafai. Per il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, "se ne va una figura storica della sinistra siciliana, una coscienza critica di Palermo e una donna sempre impegnata per l'emancipazione femminile e la trasparenza delle istituzioni". Di "voce costruttiva, coraggiosa ed impegnata nel panorama politico e culturale siciliano e nazionale", parla il capogruppo del Pd all'Ars, Giuseppe Lupo. "Ha sempre portato avanti le sue idee con garbo ma al tempo stesso con estrema fermezza, riuscendo a coniugare i più alti ideali con obiettivi concreti, come nella battaglia parlamentare per la preferenza di genere.
Ci mancherà", aggiunge. Per il segretario del Pd, Davide Faraone, "le sue battaglie civili in favore delle donne, il suo impegno vero contro la mafia, la sua passione politica e i suoi scritti su Mezzocielo restano patrimonio di chi non si arrende, di chi pensa che le idee possano cambiare il mondo, di chi non crede che la Sicilia sia irredimibile".
La Repubblica, 16 giugno 2019
Nessun commento:
Posta un commento