Il generale Giovanni Cataldo, comandante della Legione Carabinieri Sicilia |
“Autorità,
gentili ospiti, oggi, al cospetto della bandiera di guerra del XII Rgt., cui va
il mio reverente saluto, nel rievocare la fondazione dell’Arma avvenuta 205
anni fa,
vestiti delle nostre migliori uniformi, com’è costume presentiamo il
nostro bilancio annuale alla comunità, individuiamo i nuovi obiettivi da
perseguire, attingiamo nuovo vigore dai valori di cui è innervata, da sempre,
la nostra benemerita Istituzione.
A premessa di tutto, però, sento doveroso rivolgere un pensiero
affettuoso, commosso e riconoscente a tutti i commilitoni che sono
prematuramente scomparsi lasciando in ognuno di noi un vuoto difficilmente
colmabile. Ai parenti dei nostri caduti va il più affettuoso abbraccio di tutti
noi.
Un pensiero di
sincera vicinanza, inoltre, desidero rivolgere ai 480 Carabinieri che, in
Sicilia, nel corso dell’anno appena trascorso hanno riportato ferite in
servizio, nell’adempimento del loro quotidiano e silente dovere.
Un sincero ringraziamento desidero rivolgere al Prefetto di
Palermo e con lei a tutti i Prefetti della Regione, che con grande
determinazione, equilibrio e sensibilità coordinano le attività dei CPOSP,
affrontando in un clima di elevata sinergia tutti gli aspetti di ordine e
sicurezza pubblica che riguardano le rispettive province.
E parimenti mi preme evidenziare la perfetta sintonia
consolidatasi con le Autorità Giudiziarie, ed in particolare con i Capi degli
Uffici inquirenti, sempre pronti ad affrontare, con la necessaria aderenza e
tempestività, ogni emergente problematica.
Un rinnovato e sincero grazie ai vertici delle altre forze di
polizia con i quali la stretta e costante collaborazione non disgiunta da
incondizionata stima ed amicizia, peraltro rilevata dalla totalità delle
istituzioni civili e religiose, consente, quotidianamente, di operare in modo
armonico e proficuo sul territorio, a piena garanzia per il cittadino.
Un fraterno saluto, ai qualificati rappresentanti delle altre
Forze Armate che con noi condividono il carattere militare di cui siamo fermi
sostenitori e assertori e che è fondamento primo della nostra Istituzione.
Ringrazio, inoltre, i delegati della Rappresentanza Militare per
il costruttivo apporto sinora offertomi, nel doveroso rispetto del rapporto
gerarchico, al fine di garantire le delicate esigenze di benessere del
personale.
Un grazie
particolare alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma qui convenute, nonché
ai rappresentanti delle sezioni dell’Associazione Carabinieri in Congedo della
Sicilia, ancora una volta testimoni di una vita vissuta nell’impegno e nel
sacrificio, sempre attivi nel collaborare con le Istituzioni locali e tangibile
esempio per i nostri giovani.
La capillare distribuzione dei reparti dell’Arma costituisce,
anche in Sicilia, uno dei nostri punti di forza. La sua efficienza si esprime
nei diversi settori d’intervento attraverso un modello operativo imperniato
sulla “prossimità” e fondato sul ruolo delle oltre 400 Stazioni e
Tenenze, che rappresentano il “front office” dello Stato, sicuri riferimenti
per la collettività, a tutela della libertà e della convivenza civile.
La loro missione è quella di garantire la prevenzione e il
contrasto dei reati, assicurando la necessaria presenza sul territorio,
promuovendo quella vicinanza e quella partecipazione alla vita delle comunità
che è significativamente racchiusa nell’espressione “Arma della gente”.
Ed è in tale contesto che si inquadrano, anche su direttiva del Comando
Generale dell’Arma, le numerosissime iniziative volte alla diffusione della
legalità negli istituti di formazione di ogni ordine e grado dell’intera
Regione, convinti, più che mai, dell’importanza della Scuola che, non me ne
voglia il Prefetto De Miro se prendo in prestito un suo concetto ribadito in
occasione della recente Festa della Repubblica, la Scuola, dicevo, rappresenta
la più importante agenzia educativa, un fondamentale laboratorio di
cittadinanza attiva.
Assisteremo, tra poco, alla consegna delle ricompense per
operazioni di servizio di particolare spessore contro la criminalità o di
soccorso ai cittadini. Riconoscimenti, di livello anche più elevato, vengono
contestualmente tributati oggi ad altri militari della Legione nelle cerimonie
in corso a Roma e a Messina. Sono premi che vanno ad esaltare comportamenti
meritevoli e risultati di speciale valore. Ciò che voglio celebrare in questo
momento, però, è la diuturna attività del singolo carabiniere, dei militari di
servizio delle nostre caserme, dei comandanti delle nostre Stazioni, degli
equipaggi delle nostre gazzelle che, ogni giorno intraprendono il loro servizio
non potendo immaginare, non dico i pericoli che correranno, ma i problemi che
dovranno affrontare. Problemi che affronteranno adeguatamente, con spirito di
servizio e con cosciente e consapevole responsabilità. Quel senso di
responsabilità che viene spesso mutuato dalla società civile perché è
funzionale all’educazione al dovere per percepire il vero significato del
diritto ed è per questo, per trarre un esempio edificante per la cittadinanza e
per le nuove generazioni che Autorità comunali, regionali, scolastiche sono
giunte ad intitolare a tanti nostri caduti strade, piazze, scuole, aule, perché
ovunque appunto l’esempio della storia prevalesse, perché i bambini ed i
giovani sapessero, capissero come e quanto si possa fare e dare senza calcolo,
con generosità, perché gli altri vivano, perché la legge e la legalità
trionfino sul malaffare. Molto spesso, infatti, la mancanza di diritti è
causata da coloro che non fanno il proprio dovere.
I dodici mesi trascorsi hanno visto i reparti della Legione
impegnati, nel contrasto di varie forme di criminalità, spesso di tipo
strutturato e di matrice mafiosa. Gli atti di violenza che hanno caratterizzato
la ricerca della supremazia ora di questa ora di quella consorteria criminale,
il tentativo stroncato in tempo, di ricostituire la c.d. cupola, gli omicidi,
le rapine, il furto di notevoli quantità di rame che hanno rischiato di mettere
in crisi la sicurezza dei trasporti e la funzionalità delle comunicazioni, il
traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, l’illecita intermediazione
nell’assunzione dei lavoratori agricoli non esauriscono il panorama delle sfide
affrontate quest’anno.
Ogni trionfalismo sarebbe eccessivo, direi inopportuno. Ma non
possiamo esimerci, anche per riconoscere giustamente gli sforzi del personale,
dal constatare che i risultati sono stati rilevanti e il contrasto è stato
efficace contribuendo a fare in modo che la Sicilia non venga ricordata per la
mafia ma soprattutto per le sue bellezze naturali, la sua cultura, la sua arte,
la sua laboriosa gente.
Una particolare menzione desidero fare, inoltre, per l’attività di
prevenzione di tipo patrimoniale che ha portato al sequestro e alla confisca di
cospicue ricchezze di dubbia o di definitivamente accertata illecita
provenienza. Tale impegno, al di là del valore delle sostanze acquisite
all’Erario, colpisce al cuore il funzionamento delle organizzazioni criminali,
prosciugandone le fonti di finanziamento. Essa ha un alto valore dimostrativo
nella pubblica opinione, perché afferma un sacrosanto principio: il crimine non
paga, e la legalità conviene!
I provvedimenti legislativi di riordino della Pubblica
Amministrazione hanno definitivamente consacrato la vocazione dell’Arma alla
tutela della salute e dell’ambiente. Le professionalità delle articolazioni
di NAS e NOE conferiscono maggiore efficacia all’azione contestualmente
condotta, con altrettanto impegno, da tutti i reparti territoriali e speciali.
In Sicilia, in particolare, pressante è stata l’attività dell’Arma nel
contrasto a ogni forma di inquinamento e agli illeciti nel ciclo di smaltimento
dei rifiuti, a protezione di un territorio la cui vocazione agricola e
turistica sta trovando continue e sempre maggiori conferme.
La caserma dei carabinieri, soprattutto quella delle Stazioni, è
qualcosa in più di un semplice ufficio pubblico. Nelle nostre caserme il
cittadino si reca spesso per cercare un consiglio, un conforto, normalmente un
aiuto se non una protezione da un pericolo. È, quindi, necessario che
l’edificio sia non solo funzionale, ma decoroso e accogliente. Questo, al di là
dei requisiti di igiene e confortevolezza per i militari che ci lavorano e,
spesso, ci vivono. Il Comando della Legione Sicilia, si è molto speso per
ricercare le soluzioni più adatte per migliorare il nostro parco
infrastrutturale (vasto e frammentato, data la nostra presenza così ramificata)
senza incidere negativamente su una spesa già alquanto gravosa. In questo
sforzo troviamo spesso le Amministrazioni locali che, nell’ottica
dell’affermazione del concetto di sicurezza partecipata, ci affiancano, pur se
con diversa sensibilità e con le limitazioni imposte dai rispettivi bilanci,
recuperando beni pubblici non più in uso o promuovendo la realizzazione di
nuove strutture senza ulteriori aggravi per lo Stato. Grazie a questa
favorevole attitudine, abbiamo potuto trasferire, ad esempio, la compagnia di
Barcellona P.G. in un immobile ben più adatto alle esigenze del reparto della
sede precedente, mentre simili iniziative si stanno sviluppando in altri centri
della regione con progettazioni curate da Provveditorato alle Opere Pubbliche,
Città Metropolitana, altri Enti locali, anche con fondi stanziati per il “Patto
per lo Sviluppo della Regione Sicilia”.
In tale quadro desidero citare anche l’accordo siglato dall’Arma con
il “Soroptimist International d’Italia”, grazie al quale sono state allestite
sino ad ora in Sicilia, ben 13 stanze per l’ascolto di minori e donne vittime
di violenze e abusi.
Concludo, rivolgendomi a voi Carabinieri della Legione Sicilia. A
voi va il mio sincero ringraziamento, sicuro di interpretare l’unanime
sentimento della cittadinanza che sa cogliere il vostro impegno, talvolta
discreto e “non visibile”, ma in grado di garantire quell’ambiente sicuro che
ogni cittadino ha il diritto di richiedere. Sono fortemente convinto per il
futuro che sapremo, insieme, essere all’altezza delle responsabilità che ci
attendono e rispondere con entusiasmo a tutte le aspettative della collettività,
per potere continuare, citando una frase cara ad un mio illustre predecessore,
il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, cui tra l’altro è intitolata questa
Caserma, per potere continuare, a guardare serenamente negli occhi i propri
figli e i figli dei propri figli. Viva la Legione Sicilia, viva l’Arma dei
Carabinieri, viva l’Italia”.
Nessun commento:
Posta un commento