"Corleonesi" alla manifestazione sindacale di Reggio Calabria |
Il lavoro è un argomento sempre caldo, i diritti dei lavoratori lo sono di
più. Soprattutto quando si parla di infrastrutture, specialmente qui al Sud,
dove, da Napoli in giù, sono praticamente assenti. La manifestazione che si è
tenuta sabato scorso a Reggio Calabria mirava a focalizzare l'attenzione
proprio su questo. Perché il Sud è una risorsa da sfruttare. Ed il fatto
che sia impossibile arrivarci è un vulnus che colpisce tutta Italia. Vulnus
che sicuramente non si colma col semplice millantare progetti di aiuti dei
quali, in realtà, non si registra nemmeno l'idea. Senza contare che
investire seriamente su un degno programma infrastrutturale darebbe migliaia di
posti di lavoro per molto tempo.
L'importanza delle manifestazioni sindacali però, c'è da dirlo, non si
coglie appieno se non si sta in piazza, a condividere la protesta ed i suoi
motivi, a conoscere nuove persone, fermarsi a parlare e confrontarsi. Stringere
i rapporti umani, in un momento storico come quello attuale, è fondamentale, al
di là degli obiettivi sindacali, anche come modo per crescere. Anche questo è
il bello della piazza, del manifestare: la comunità, la trasferta in notturna,
le discussioni da pullman, i cortei sotto un caldo infernale, la bellezza di
potersi chiamare "compagni" a vicenda.
Anche per questo motivo, oltre che per far sentire la voce delle
migliaia di lavoratori ed operai del Sud, noi del corleonese, insieme ai
compagni ed alle compagne della Cgil palermitana, abbiamo sentito, quasi come
obbligo morale e civile, il bisogno assoluto di esserci, dover partecipare alla
manifestazione sindacale di Reggio Calabria, al fianco delle compagne e dei
compagni di tutta Italia, per rivendicare i diritti dei lavoratori, l'importanza
del creare posti di lavoro ed il ruolo fondamentale che il sud deve avere nelle
trame economiche nazionali.
Giuseppe Provenzano
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