La mattanza alla tonnara di Favignana |
Quote tonno: Flai Cgil Sicilia e Trapani chiedono rivisitazione del decreto
ministeriale che assegna solo 14 tonnellate alla tonnara di Favignana, che così
rischia di chiudere
Palermo, 1 giu- La Flai Cgil Sicilia e di Trapani scendono in campo a
difesa della tonnara di Favignana chiedendo la rivisitazione del decreto
sulle quote che ha assegnato solo 14 tonnellate all’impianto siciliano.
“Con il ritiro annunciato dell’azienda Castiglione, che ha investito sulla
tonnara e che con queste quote non sarebbe in grado né di recuperare le
spese né di reggere i costi- scrivono in una nota i segretari generali delle
due strutture Alfio Mannino e Giacoma Giacalone- si perderebbero una importante
e storica realtà produttiva della Sicilia, produzioni di eccellenza e 35
posti di lavoro diretti e oltre 120 dell’indotto.
Questo è inaccettabile-
aggiungono- e ci sembra del tutto in linea con una politica leghista che chiude
prima i porti, poi le aziende siciliane”. Tale scelta avrà grave ricadute per
l’economia del territorio. La Flai chiede dunque all’assessorato regionale
all’agricoltura e pesca di sollecitare l’immediata convocazione di un
tavolo ministeriale per risolvere un problema che con la chiusura della tonnare
determinerebbe una nuova crisi produttiva e sociale in una realtà già in
difficoltà come la provincia di Trapani”.
Quote tonno:
Legacoop Sicilia, chiediamo ritiro del decreto ministeriale che assegna solo 14
tonnellate alla tonnara di Favignana.
Palermo, 01 giugno 2019. Legacoop con il
Presidente Filippo Parrino interviene sul decreto ministeriale che assegna solo
14 tonnellate alla tonnara di Favignana. "Il decreto che regola le quote
Tonno è una beffa per tutti i siciliani - dice - C hiediamo il ritiro o l’immediata rivisitazione
delle quote". Secondo Parrino "la Tonnara di Favignana non può
mendicare quote da altre tonnare fisse. Le 14 tonnellate di tonno all’impianto
siciliano, non sono una conquista o una garanzia come afferma il Ministro, ma
una condanna verso la chiusura nei confronti di chi come l’azienda Castiglione
che ha investito sulla tonnara, con queste quote non sarebbe in grado né di
recuperare le spese né di reggere i costi. L’economia dell’isola non può
sopportare ulteriori decisioni che non sono condivise neanche dal governo
regionale. La riapertura della tonnara di Favignana ha creato immediatamente un
aumento di occupati e un indotto produttivo ma in questo modo si rischia
solo di andare indietro".
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