EMANUELE MACALUSO
L’Istat ha
pubblicato i dati sull’occupazione e sulla disoccupazione comunicando che, nel
decennio 2008-2018, l’occupazione è aumentata di 225 mila unità nonostante il
rallentamento del ritmo di crescita. Tuttavia, l’Istat osserva che “i divari
territoriali si sono acuiti sul piano numerico come sul piano della qualità del
lavoro. Il centro-nord, con 384 mila occupati in più rispetto al 2008, conferma
il pieno recupero mentre nel Mezzogiorno il
saldo resta negativo (-260 mila) con meno della metà degli occupati che, nel
2018, poteva contare su un lavoro stabile ed a tempo pieno. A trainare la
ripresa nel centro-nord, le professioni qualificate mentre nel centro-sud
crescono le professioni non qualificate e quelle esecutive nel commercio e nei
servizi”.
Quindi,
in questi anni, il divario Nord-Sud, complessivamente e su tutti i fronti, si è
amplificato. Quando su questo spazio dicevamo che la questione meridionale è
stata cassata dalle politiche dei partiti in campo e dei governi, purtroppo
dicevamo il vero. L’avvento al governo del leghismo nordista e dei demagoghi
inconcludenti del M5S ha aggravato la situazione. Infatti, pensare di
modificare questo andazzo con il cosiddetto reddito di cittadinanza è pura
demagogia. In questi giorni abbiamo assistito allo spettacolo delle migliaia di
aspiranti “navigator” che puntano certamente ad uno stipendio e che, a loro
volta, dovranno trovare un lavoro che non c’è ai beneficiari del reddito di
cittadinanza. È evidente che si tratta di clientelismo allo stato puro. Piuttosto
che intervenire con investimenti pubblici per sollecitare lo sviluppo,
incoraggiando anche gli imprenditori privati, si distribuiscono mance a
possibili elettori.
Oggi,
a Reggio Calabria, i sindacati uniti manifestano chiedendo un radicale
mutamento della politica economica e sociale. È una manifestazione
significativa ma non sappiamo quanto ascolto avrà dal governo. Il Pd, partito
di centrosinistra e di opposizione, dovrebbe riproporre, nel quadro economico
sociale odierno, la questione meridionale, riaprire una grande vertenza
politica chiamando i cittadini a discutere e a lottare. Solo così, forse, tanti
cittadini disorientati, occupati e disoccupati, elettori del nordista leghista
e del variegato mondo grillino potranno avere un’alternativa.
(22
giugno 2019)
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