EMANUELE MACALUSO
La miserevole
guerriglia preelettorale tra Di Maio e Salvini, ministri e vicepresidenti del
Consiglio, continua. Assolutamente indifferenti, i due, per quel che questo
comporta alla governabilità del Paese. L’avvocato Conte, finto presidente del
Consiglio, alcuni giorni addietro aveva detto che se i due “capi politici” non
avessero smesso di litigare, si sarebbe dimesso. I due hanno invece accentuato
la guerriglia elettorale, ma il Conte è sempre a
Palazzo Chigi. Salvini, il quale ritiene ormai di essere lui il vero presidente
del Consiglio, convoca anche i sindacati al Viminale così dichiarando che non
esiste un ministro del Lavoro chiamato Di Maio.
Il
ministro Di Maio oggi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui
accusa Salvini di spingere per le elezioni anticipate. Ha affermato: “Chi fa
cadere il governo si prende la responsabilità di far tornare un nuovo governo
Monti”. Il fatto che Di Maio ed i suoi grillini siano incollati alle poltrone è
noto. Ma demonizzare il governo Monti, il quale con tutti i limiti che ebbe
evitò che l’Italia facesse la fine della Grecia con il commissariamento della
“trojka”, è incredibile e vergognoso. Infatti, Di Maio finge di non sapere che
il suo governo, in società con Salvini, ha ridotto le finanze pubbliche in
condizioni tali da indurre l’Ue a minacciare misure severe, come la procedura
d’infrazione per eccesso di debito pubblico.
Forse
non arriverà un altro governo Monti ma i commissari europei sono pronti ad intervenire,
si vedrà in quali forme. Il disastro è incombente. A questo proposito i due
“capi politici” sono i capi del disastro. Nei prossimi giorni sapremo qualcosa
di più di questa storia. E ne saprà di più anche il capo dello Stato. Per dire
cosa fare.
(25
giugno 2019)
Nessun commento:
Posta un commento