di Giusi Spica
Finite le scorte dei sensori per gli infusori di
insulina. Strigliata di Musumeci, interviene l’Asp
Erano pronti ad azioni di forza, c’è addirittura
chi ha minacciato lo " sciopero dell’insulina", mettendo a rischio la
propria vita, pur di vedersi riconoscere il diritto alle cure necessarie per il
diabete. Perché da giorni i sensori per far funzionare i micro-infusori
salva-vita di ultima generazione non si trovano in nessuna farmacia
territoriale. Dopo la lettera aperta al presidente della Regione da parte di un
diabetico palermitano, è sceso in campo il governo regionale. Soltanto dopo la
strigliata di Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute Ruggero Razza,
l’azienda sanitaria ha fatto sapere che da oggi tutti i pazienti avranno ciò di
cui hanno bisogno.
A innescare la protesta una nota del direttore del dipartimento del
farmaco, Maurizio Pastorello, che il 7 giugno ha chiesto per iscritto al
primario della Diabetologia di Partinico Vincenzo Provenzano di sospendere le
prescrizioni, in attesa della fine delle procedure di gara. Da qui l’amara
sorpresa: chi nei giorni scorsi è andato alla farmacia ospedaliera per ritirare
i sensori che rilevano il grado di glicemia nel sangue ogni cinque minuti,
necessari per mettere in moto il microinfusore prodotto dall’azienda Medtronic,
è stato rispedito a casa a mani vuote. Eppure questo apparecchio sperimentato su
una settantina di pazienti ha migliorato la vita dei diabetici, non più
costretti a convivere con la paura di continue crisi e con la siringa di
insulina sotto il cuscino.
« Ci hanno dato una Ferrari senza carburante » , ha scritto Fabrizio
Zanca. « I sensori non ci sono, non vengono forniti, l’Asp non li dà, le
farmacie li distribuiscono con fantasia e il distributore - dice - non è in
grado di sostenere da solo tante richieste. A questo punto comincia un odioso
balletto col solito rimpallo di responsabilità il cui terminale ultimo è
naturalmente la salute dei pazienti » . A determinare l’intervento del
governatore, è stata la denuncia del giornalista Salvo Ricco: « Non ci
interessa chi sta sbagliando in questa storia, ci interessa solo che le
farmacie tornino ad avere i sensori adatti a questi apparecchi moderni,
paragonabili a un pancreas artificiale. Ma per protesta smetterò di assumere
insulina, mettendo a rischio la mia salute » . Su 4.700 persone colpite da
diabete in provincia di Palermo, sono 1.400 (dati Asp) i portatori di
tecnologia avanzata e tra questi 14 i pazienti rimasti senza sensori da
venerdì.
Su invito del governatore, l’assessore ieri mattina ha convocato un vertice
in assessorato: «Il direttore generale dell’Asp di Palermo è stata invitata ad
agire sollecitamente », è l’ultimatum giunto da piazza Ziino alla manager
Daniela Faraoni. Che ieri sera ha rimesso in moto la macchina: «L’esaurimento è
stato dovuto alla fornitura di tali presidi anche ad altri pazienti per i quali
si è potuto constatare che l’utilizzo di questi sensori ha prodotto effetti
positivi. Da oggi i sensori saranno nuovamente disponibili ed è in corso la
procedura di approvvigionamento fino alla fine dell’anno ».
Dietro il botta e risposta, c’è una guerra sotterranea che coinvolge
anche le case distributrici dei presidi di ultima generazione. Non solo la
Medtronic, ma anche altre case farmaceutiche chiedono di entrare nella partita
e spartirsi la torta. Di qui il braccio di ferro tra il dipartimento del
farmaco, che gestisce le gare per l’acquisto, e i centri prescrittori che
privilegiano l’uno o l’altro dispositivo. Non ne fa mistero la stessa manager:
« È importante ancorare il nuovo fabbisogno ad un’attenta analisi avvalendosi
di un atto che possa consentire l’acquisto non sottoposto ad alcuna logica di
possibile condizionamento da parte dei distributori», scrive Faraoni. Un modo
per invitare i medici a non sottostare al pressing dei " Big Pharma".
Peccato che a farne le spese siano sempre i pazienti.
La Repubblica Palermo, 19 giugno 2019
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