Il campo di grano di Canicattì della coop Lavoro e non Solo in fiamme |
"Il grano
coltivato dalla Cooperativa 'Lavoro e non Solo' a Canicattì è andato in fumo - scrive Maurizio Pascucci. - Incendio in autocombustione o doloso? Saranno le forze dell'ordine con le loro indagini ad affermarlo con certezza. Come socio sovventore della Cooperativa 'Lavoro e Non Solo' di Corleone mi attivo
immediatamente per fronteggiate questo danno #sicuro#. Lavorare sui
beni confiscati è un rischio. I mafiosi non dimenticano MAI". Anche il presidente, il consiglio e l'amministrazione comunale di Corleone prendono posizione sull'incendio del grano della coop. "Con grande dispiacere - scrivono in un comunicato - si apprende la
notizia dell’incendio che ha interessato i terreni di Canicattì, confiscati
alla mafia ed affidati alla Cooperativa Lavoro e Non solo. GUARDA IL VIDEO
Risale
a soli cinque mesi fa, il taglio dell’ulivo in Contrada Torre dei Fiori a
Corleone, sempre in un terreno confiscato alla mafia e gestito dalla stessa
cooperativa. In
attesa che le forze dell’ordine portino a termine gli accertamenti, che
stabiliranno la causa dell’incendio, il Presidente, il Consiglio Comunale, il
Sindaco e la Giunta, manifestano la propria vicinanza al Presidente della
Cooperativa Calogero Parisi ed ai soci tutti per il danno subito, con
l’auspicio che non si tratti ancora una volta di un vile atto doloso, che in
ogni caso, non riuscirà a fermare chi quotidianamente opera per riaffermare i
valori e i principi della legalità nel nostro territorio".
Anche "Città Nuove" Corleone esprime solidarietà alla coop "Lavoro e non Solo", ancora una volta vittima dei soliti noti. "Lavorare sui terreni confiscati è un rischio, che si può attenuare solo se le istituzioni e la società civile sono vicini ai soggetti che si assumono la responsabilità di costruire lavoro e sviluppo nella legalità. Noi ci siamo", dichiara il direttore Dino Paternostro.
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