I parlamentari del M5S cacciati dal corteo per Peppino |
Riguardo a quello che è stato scritto da vari
organi di stampa relativamente all’esclusione di alcuni rappresentati dei
Cinquestelle dalle iniziative in commemorazione dell’assassinio mafioso di Peppino
Impastato, il Centro Impastato di Palermo, Casa Memoria “Felicia e Peppino
Impastato” di Cinisi e l’Associazione culturale “Peppino Impastato” di Cinisi-Terrasini desiderano
precisare quanto segue:
i rappresentanti dei “grillini” si sono
presentati, prima al casolare dove Peppino è stato ucciso o tramortito, poi al
cimitero dove è sepolto e infine al corteo, con le telecamere, con evidente
intento speculativo a fini elettorali. Le dichiarazioni di rappresentanti di quel “movimento”
secondo cui la lotta antimafia “non deve avere colore politico” sono molto
lontane dal nostro modo di intendere la mafia e l’antimafia. Per noi il
rapporto tra mafia, politica e settori delle istituzioni è costitutivo del
fenomeno mafioso e l’antimafia deve essere una scelta di campo, con una
indispensabile coerenza tra quello che si dice e quello che si fa nella vita
quotidiana e all’interno delle istituzioni. E non può essere disgiunta da una
presa di distanza radicale da ogni forma di fascismo e di razzismo.
I cinque stelle hanno unito il loro
qualunquismo con il nazionalismo e la xenofobia della Lega, il cui capo ostenta
continuamente linguaggio e posizioni inequivocabilmente fascisteggianti e l’ultima
provocazione, con la pubblicazione della sua autoesaltazione con una casa
editrice dichiaratamente fascista, è intollerabile. Cosa si aspetta per mettere
fuori legge, come vuole la Costituzione, tutti i gruppi che si autodefiniscono
e sono fascisti? Se non si applica la Costituzione e non si mettono in campo
politiche alternative alla deriva autoritaria che è in atto non solo in Italia,
sarà la resa della democrazia.
Ci spiace per Piera Aiello, come abbiamo
precisato, ma le sue scelte politiche e la mancanza di qualsiasi presa di
posizione nei confronti di scelte governative o di Salvini, il vero capo di un
governo partorito da un ridicolo contratto privato, sono atti in piena
contraddizione con le idee e le pratiche che caratterizzavano l’impegno di Peppino
Impastato e danno senso alla nostra attività.
Una delle iniziative più significative dei
giorni dedicati a Peppino e alla manifestazione nazionale contro la mafia di 40
anni fa, è stato l’incontro con Mimmo Lucano, vittima di una intollerabile
persecuzione, tutta politica, per smantellare, con motivazioni ridicole,
un’esperienza di ricostruzione di una comunità fondata sulla convivenza tra i
vecchi cittadini di Riace e i nuovi cittadini, in nome di una comune umanità. Un
mondo sempre più disumano non può tollerare chi opera per creare un altro modo
di essere e di vivere.
I grillini sono corresponsabili di questi
atti persecutori, che si inseriscono in una strategia che condanna a morte o
all’emarginazione centinaia dimigliaia di persone che fuggono dalle guerre, dalla
miseria e dai disastri ambientali, prodotti da un sistema che vuole perpetuarsi
erigendo muri e fili spinati.
Per queste ragioni ci siamo opposti a un show
che squalifica chi voleva metterlo in atto.
Umberto Santino, Giovanni Impastato, Carlo
Bommarito
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