Una manifestazione per Peppino Impastato |
Giovanni Impastato
Non sono serviti i "Vaffanculo Day ", i proclami contro la Casta,
il ripudio della politica ed inneggiare all’onesta ad impedire che la mafia
penetrasse all’interno del Palazzo. Solo promesse inutili quelle che hanno
concesso a Lega e 5stelle di fare bottino pieno alle elezioni e andare al
Governo. La situazione sta peggiorando notevolmente, i rigurgiti neo-fascisti e
l’onda razzista mettono in serio pericolo il sistema sociale, gli spazi di
democrazia ancora esistenti si stanno restringendo sempre più, scandali e
corruzione stanno sommergendo chi ci governa. Le ultime inchieste, in
particolare quella contro il sottosegretario leghista Siri, ci inquietano e
suscitano riflessioni e considerazioni molto profonde, la difesa portata avanti
dal ministro dell’Interno e dalla Lega sono chiari segnali per i poteri
criminali, conti che bisogna saldare, favori che vanno ricambiati, i voti si
ottengono con queste importanti relazioni, per poi mostrare i muscoli,
indossare le divise e farsi fotografare con mitra in mano.
Sconfiggere mafia e corruzione dovrebbe essere la vera priorità di questo
governo, invece viene nominato un sottosegretario già condannato per
bancarotta. Purtroppo queste cose succedono perché non si è fatto altro che diffondere
la cultura dell’antipolitica che ha portato alla nomina di un Ministro
segretario della Lega, partito che ha rubato dalle nostre tasche 49 milioni di euro, salvato da un processo per sequestro di persona dai suoi alleati
Pentastellati che dovevano sotterrare La Casta, invece c’è il rischio che con
queste prese di posizione venga sotterrata la democrazia di questo paese.
L’ombra di Messina Denaro aleggia dentro il Palazzo del Potere e tutto
ruota attorno a Paolo Arata, ex parlamentare di Forza Italia con solidi
interessi nel campo dell’energia, e all’alcamese Vito Nicastri, "Re
dell’eolico", finito di nuovo in carcere, al quale in passato è stato
confiscato un patrimonio da un miliardo di euro perché secondo l’accusa avrebbe
accumulato il tutto con il consenso del mafioso "Imprendibile" di
Castelvetrano, Matteo Messina Denaro.
Tutto questo non può essere sottovalutato soprattutto quando sono coinvolti
due esponenti del governo, il sottosegretario Siri è indagato, secondo l’accusa
Arata gli avrebbe dato o promesso 30.000 euro per inserire una norma a favore
delle imprese per le energie rinnovabili. Come se questo non bastasse si
aggiunge l’assunzione del figlio di uno degli indagati da parte di Giancarlo
Giorgetti. Mafia e malaffare, a differenza di quanto promesso, non sono stati
affatto sgominati, oltre ad avere una continuità con il passato, sono ben
consolidati all’interno del sistema politico-istituzionale.
Fra qualche giorno, in occasione del 41° anniversario dell’assassinio
mafioso di mio fratello Peppino Impastato, scenderemo in piazza a Cinisi
per una grande manifestazione Nazionale contro la mafia, non sarà solo una
ricorrenza, ma il modo per evidenziare la necessità di lottare contro la mafia
all’interno delle istituzioni e contro un governo che, oltre a deludere ogni
aspettativa, ha dato la possibilità di far crescere la cultura dell’illegalità,
della paura e del presunto pericolo immigrati. Saremo presenti per ribadire che
la lotta contro la mafia deve marciare insieme all’impegno antifascista ed a
favore dei diritti Umani, contro ogni forma di corruzione ancora presente che
sotto ogni aspetto ci dà conferma che la mafia non è stata nemmeno scalfita,
anzi è sempre più radicata all’interno delle istituzioni, fino a farci
pensare che non si tratti più di anti-Stato. Alcune grandi inchieste e processi
con condanne, come il Processo Minotauro in Piemonte, il processo Emilia in
Emilia Romagna e Mafia Capitale a Roma ci portano a questo ragionamento. Non a
caso oggi la mafia si caratterizza per essere in primo luogo una criminalità
economica e un’impresa. Sono tante le società gestite in modo occulto da
imprenditori apparentemente insospettabili con agganci politici, che in realtà
fanno riferimento ai clan mafiosi. Il caso Siri-Arata-Giorgetti è emblematico.
Il 9 maggio a Cinisi affronteremo questi argomenti, da persone libere ci
muoveremo nella direzione giusta senza aspettare altri, politicizzando la
manifestazione contro il sistema delle corruzioni e contro i responsabili di
questo scempio.
Continueremo a lottare con le idee ed il coraggio di Peppino.
La Repubblica Palermo, 28 aprile 2019
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