venerdì, aprile 19, 2019

Giovanni il posteggiatore stroncato da un infarto, la Cala piange quell’uomo buono

Giovanni Montalto, il posteggiatore della Cala
Alla Cala tutti lo conoscevano come Giovanni il posteggiatore. Chi passava spesso dal grande curvone  lo ricorda come un uomo buono. Non chiedeva soldi, aspettava un cenno d’intesa, si faceva volere bene. A dirlo sono le persone che vivono e lavorano nella zona di piazza Fonderia. L’area in cui “gravitava” ogni giorno Giovanni Montalto, 67 anni, stroncato oggi da un infarto. Una morte che lascia sotto shock tante persone. Come ad esempio i numerosi dipendenti della clinica Triolo Zancla, il sacerdote della parrocchia Santa Maria La Nova, padre Pietro Scaduto, il vicepresidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao e i residenti del quartiere.

“E’ vero, era un parcheggiatore abusivo – ricorda chi lo conosceva bene – ma non era come gli altri. Non aveva mai chiesto un centesimo a nessuno. Era cento chili di bontà, nel quartiere lo conoscevano tutti. Amava ricopiare le opere di Verga in un quaderno e se ne stava seduto in piazza Fonderia aspettando che qualcuno gli chiedesse un piacere o semplicemente di dargli un’occhiata alla macchina.
Giovanni non era famoso ma era conosciuto da tantissimi soprattutto per il suo sorriso e la sua riservatezza. Era disoccupato da tanti anni e per questo se ne stava lì sperando in modo discreto e umile di ricevere  qualche monetina”.
BlogSicilia.it, 19 aprile 2019

Lo conoscevo bene anch'io Giovanni il posteggiatore. Da almeno vent'anni. La piazza dove operava era quella davanti la Camera del lavoro di Palermo, in via Giovanni Meli. E posso testimoniare che era davvero una persona a modo, buona, perbene. Gli lasciavo la macchina con le chiavi: era una persona affidabile. Non chiedeva mai niente, ma io gli davo con piacere almeno un euro per il suo servizio. Si, era un posteggiatore abusivo. Ma siamo sicuri che a Giovanni La vita avesse offerto la possibilità di esercitare un lavoro vero, in regola, normalmente retribuito? Io non sono sicuro. Anzi sono quasi sicuro del contrario. Sono triste per la sua scomparsa, molto triste. Ciao, Giovanni. Riposa in pace. Un abbraccio. E tu fammi ancora quel tuo sorriso triste e rassicurante, che mi ha accompagnato per più di vent'anni... (dp).

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