PATRIZIA GARIFFO
Dopo anni di proteste e un incontro a Roma con il sottosegretario Zoccano,
la situazione al ministero della Disabilità rimane stagnante. Non è cambiato
nulla o quasi per le persone diversamente abili. Così, siamo costretti a
scendere di nuovo in piazza e lo faremo a Roma il 9 aprile con un presidio
davanti al ministero dell’Economia e Finanze con l’associazione Comitato 16
Novembre. Anche Pif sarà dei nostri. Saremo là per chiedere perché, nonostante
ci sia un ministero per le persone disabili, dopo un anno non siano state messe
in agenda attività politiche serie. Se siamo una priorità lo dimostrino con i
fatti. Tante famiglie aspettano che dai pulpiti dei congressi si passi agli
atti parlamentari.
Vincenzo Muratore - SiamoHandicappatiNoCretini
Le persone diversamente abili siciliane, ma non solo, tornano a protestare
per rivendicare i loro diritti. Lo faranno martedì 9 aprile a Roma davanti al
Ministero dell’Economia e Finanze. Qua, insieme all’associazione comitato 16
Novembre, il comitato SiamoHandicappatiNoCretini sarà protagonista del 18°
presidio di protesta permanente. Come ha ricordato uno dei portavoce del
Comitato, nato nel 2017 dopo la denuncia dei fratelli Alessio e Gianluca
Pellegrino, non è servito neanche l’incontro con il sottosegretario alla Famiglia
e Disabilità di ottobre scorso per ottenere qualcosa.
Quindi, per questo
motivo, “ non intendiamo perdere tempo chiacchierando con chi non ha alcun
potere decisionale”, si legge sulle pagine internet di entrambi i comitati
promotori della protesta. Al presidio permanente sono stati invitati diversi
membri dell’attuale Governo, che aveva presentato la nascita di questo
Ministero come la prima vera azione concreta per tutelare e sostenere le
persone diversamente abili. Di tutto questo, però, purtroppo ancora non si è
visto nulla e la “ giustificazione” addotta da ogni regione è sempre la stessa:
i soldi non ci sono e lo Stato è assente.
Dunque, sono state inutili le rassicurazioni di Zoccano, che aveva promesso
che tutte le richieste del Comitato SiamoHandicappatiNoCretini sarebbero state
accolte, senza però specificare entro quali termini di tempo, e che il
documento che le raccoglieva sarebbe stato portato all’attenzione di Di
Maio, Salvini, e di tutti i Ministri. Se questo documento sia stato visionato
dai vari rappresentanti del Governo non possiamo saperlo, ma quello che è certo
è che sono trascorsi otto mesi e nulla è cambiato. Tutte le richieste fatte dai
vari comitati e associazioni sono rimaste inascoltate e nulla si è fatto per il
fondo per la non autosufficienza come era stato richiesto durante
quell’incontro.
Così, dopo anni di indifferenza, noncuranza e promesse non mantenute, i
disabili gravissimi, ancora una volta, tornano in piazza, sebbene non sia
semplice farlo per chi soffre di patologie molto gravi e per chi è anche
attaccato a macchinari salvavita, 24 ore 24. Solo questo dovrebbe far capire a
chi ci governa e ha il potere di decidere quanta importanza abbia incontrare
queste persone e quanto sia necessario, per la loro vita, smettere di
promettere agire in tempi veloci. Perché, onestamente, viene il dubbio che la
politica si prodighi, sempre solo a parole, per le persone con disabilità e
pensi alle loro necessità solo durante la campagna elettorale, quando ogni voto
è prezioso.
Se non è così, è arrivato il momento di dimostrarlo, non solo incontrando
le delegazioni che martedì prossimo andranno a Roma, ma raccogliendo e attuando
le loro legittime richieste, come prevedono pure le leggi, che esistono, ma
che, spesso, vengono ignorate da chi dovrebbe applicarle. La loro attuazione
non è facoltativa ma è un obbligo e lo Stato ha il compito di controllare che
ciò accada in tutte le sue Regioni. Come ha il dovere di coinvolgere nelle
scelte che riguardano le persone non autosufficienti le loro famiglie, che
davvero vivono la disabilità giorno dopo giorno, e di incrementare in modo
significativo i fondi destinati alla loro assistenza.
Queste sono le priorità dei disabili gravissimi, già note da anni per la
verità, e quella del Governo dovrebbe essere di garantire con i fatti un
impegno finanziario adeguato e continuo. In un Paese che ha a cuore il
benessere di tutti i suoi cittadini questo dovrebbe essere scontato.
La Repubblica Palermo, 4 aprile 2019
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