HO FIRMATO, INSIEME A TANTE E TANTI, QUESTO MANIFESTO:
Noi sottoscritti/e, consapevoli
dell’impegno che implica questo Appello, ci rivolgiamo a tutti gli abitanti
della terra chiamata Italia, per invitarli a disobbedire a leggi ingiuste e a
norme inique.
Ci riferiamo in particolare al
cosiddetto “Decreto Sicurezza”: in attesa che la Corte Costituzionale ne valuti
gli aspetti inerenti alla sua legittimità, di cui dubitiamo, affermiamo con
forza che le norme in esso contenute non soltanto siano inefficaci rispetto all’obiettivo
dichiarato da chi lo ha voluto, in particolare il ministro dell’Interno, ma
siano anche norme pericolose, disumane, e foriere di tempeste.
Lanciamo questo Appello oggi, 27
gennaio, data che ricorda la liberazione da parte dell’Armata Rossa del campo
di sterminio di Auschwitz-Birkenau, nel 1945. Questa giornata viene festeggiata
in larga parte del mondo, con la denominazione di “Giorno della Memoria”:
ebbene ci pare che troppe persone soffrano di disturbi della memoria, se le
immagini che abbiamo veduto e continuiamo a vedere da settimane, non vengono
colte come un triste replay di scene atroci del passato, immagini di
deportazione, di mamme sfinite che stringono i loro bimbi piangenti, mentre le
barche che li trasportano oscillano nelle onde gelide del Mediterraneo,
immagini di famiglie spezzate, di uomini e donne strattonati e caricati come
bestie che vanno al macello, in base ad articoli folli di quel Decreto.
Noi non siamo indifferenti davanti alle
foto di esseri umani legati mani e piedi e gettati sulla nuda terra nei campi libici,
nuovi lager, dall’Italia finanziati. Noi non vogliamo rimanere inerti e silenti
davanti alle foto di bimbi morti sulle navi a cui viene negato l’approdo ai
porti d’Italia, con una palese violazione del diritto internazionale dei mari.
Noi non intendiamo piegare la testa davanti allo sprezzo delle più elementari
norme del diritto umanitario, da parte dei nostri governanti.
In questa giornata della Memoria 2019, noi
firmatari di questo Appello non dimentichiamo gli orrori del passato, e non
vogliamo essere complici di quelli del presente. Come ha detto il grande Andrea
Camilleri: “Non in mio nome”: quello che sta accadendo in Italia, sotto la
regia del governo Conte-Salvini-Di Maio (e che porta alle estreme conseguenze
politiche dissennate e crudeli dei governi a guida PD del recente passato) ci
induce a ripeterlo, e gridarlo: “Non in nostro nome!”. E non solo ci dissociamo
da questa politica, ma reclamiamo il nostro diritto a disobbedire: davanti alla
barbarie resa legale, prima che ci sommerga tutti e tutte, prima che ci
rendiamo tutti complici, dichiariamo il nostro sostegno alle ONG che lavorano
in mare e in terra per dare accoglienza ai migranti, agli amministratori locali
che si battono contro questo scellerato Decreto, alle associazioni, alle
famiglie, ai singoli cittadini che con generosità si stanno mobilitando per
dare aiuto a questi nuovi “dannati della terra”, che cercano scampo dalla
miseria, dalla sofferenza, dall’oppressione, e che vengono crudelmente respinti,
dopo che noi italiani, noi europei, siamo tra i principali responsabili della
loro situazione.
Angelo d’Orsi (Storico, Università di
Torino – “Historia Magistra”)
Primi firmatari
Dino Paternostro (direttore Città Nuove - Corleone)
Per aderire: appelli.hm@gmail.com
(Indicare
nome, cognome, professione, città)
Nessun commento:
Posta un commento