Luigi De Magistris e Matteo Salvini |
di Giovanni Sarubbi
Alcuni sindaci stanno mettendo in discussione il
cosiddetto “decreto sicurezza” del governo Lega-5Stelle. Decreto marchiato
Lega e sponsorizzato, ad ogni ora del giorno e su tutti i mezzi di
comunicazione possibili, dall’onnipresente ministro dell’interno nonché vice
presidente del consiglio, nonché capo della Lega Nord, nonché di volta in
volta poliziotto, carabiniere, guardia di finanza, pompiere, vigile
urbano,…guardia zoofila, a seconda della divisa che decide di indossare
quando si sveglia.
E lo
stanno facendo alcuni rifiutando di applicare nel proprio comune le norme in
quel decreto previste, altri dando mandato ai propri legali di portare la
legge davanti alla “Corte Costituzionale”. E si tratta di sindaci di
importanti città. Alcuni sindaci, come quelli di Palermo e Napoli hanno
dichiarato i loro porti aperti e si sono resi disponibili ad accogliere le
navi dei migranti che ancora in queste ore e da una ventina giorni, navigano
nel mediterraneo alla disperata ricerca di un attracco sicuro. E l’Europa “cristiana”
chiude i porti.
C’è un
appello alla disubbidienza civile lanciato da alcuni religiosi, come Alex
Zanotelli, ma anche da associazioni laiche come l’ANPI. Alle leggi
palesemente incostituzionali bisogna opporsi in tutti i modi possibili,
legali ed illegali, perché quando la legalità diventa illegalità, quando si
comincia a vivere in “un regime in cui il crimine è legale ed anzi è la
regola”[1]
è obbligo morale di ogni essere umano che voglia rimanere tale opporsi e
disobbedire. Bisogna disubbidire alle leggi ingiuste, disumane e
discriminatorie.
È una
norma che ha origini religiose antichissime per cristiani, musulmani ed ebrei
ma anche per altre religioni. È una norma attestata a chiare lettere sia
nell’antico che nel nuovo testamento. Ma è una costante di tutto
l'insegnamento patristico e di teologi come Tommaso D'Aquino. È una norma
presente nei testi del Concilio Vaticano II. Ma è anche una norma laica che
ha dato vita in tutto il mondo ai movimenti di liberazione dai regimi
oppressivi che si sono manifestati nel corso della storia.
Quando non
ci si oppone alla diffusione all’interno delle società di comportamenti
criminogeni, trasformate in “attività legali”, le conseguenze possono essere
devastanti. Ricordo quello che scriveva Hanna Arendt: «Nel Terzo Reich –
scrive la Arendt - tutta la società "rispettabile" aveva in un modo
o nell'altro ceduto a Hitler, virtualmente erano svanite le massime morali
che determinano il comportamento sociale, e assieme ad esse erano svaniti i
comandamenti religiosi ("non ammazzare") che guidano la coscienza»[2].
È quello che sta accadendo sotto i nostri occhi in questi mesi e da troppi
anni, con comportamenti indegni da parte di decine e decine di esponenti del
mondo politico e istituzionale facenti capo ai partiti governativi. Si va dai
bambini figli di immigrati privati del diritto alla mensa nelle scuole
elementari, ai clochard multati insieme a chi li aiuta a sopravvivere, o al
razzismo e alla violenza negli stadi contro i giocatori neri e quant’altro è
avvenuto in queste ultime due settimane di Natale e ancora oggi, festività
della Epifania, ultimo giorno del ciclo natalizio con alcune decine di
migranti lasciati alla deriva sulle navi che li hanno salvati.
La novità
dell’attuale movimento di contestazione del decreto sicurezza è il sostegno
aperto agli oppositori espresso dal Papa della Chiesa Cattolica, Francesco,
che non ha perso occasione per attaccare senza mezzi termini quanti, come i
dirigenti della Lega e i loro alleati, si dicono “cristiani” ma poi si
comportano come anti-cristiani proprio sulle questioni dell’accoglienza e per
l’odio e la violenza che diffondono a piene mani. Papa Francesco li ha
definiti “uno scandalo” e li ha invitati a non andare in chiesa,
scomunicandoli per lo meno moralmente. E sulla stessa linea si stanno
muovendo decine di vescovi, la stessa CEI a livello nazionale e regionale.
Questa
opposizione ha scatenato l’ira di Salvini e soci che hanno proferito minacce
inaudite contro i sindaci e tutti coloro che stanno praticando la
disubbidienza civile. Proprio il "Salvini furioso" ha dimenticato
quando due anni fa chiamò alla disobbedienza tutti i sindaci e amministratori
della Lega contro la legge Cirinnà sulle Unioni Civili fra persone della
stesso sesso, invitandoli tassativamente a rifiutarsi di celebrarli nei
propri comuni. Oggi grida allo scandalo e alla violazione della “legge”.
In questa
fase e per sostenere la propria posizione, Lega & 5Stelle stanno
utilizzando a piene mani l’odio oramai viscerale che esiste nei confronti dei
dirigenti del PD per le scelleratezze da essi realizzate negli ultimi cinque
anni di governo. L’operazione viene effettuata innanzitutto trasformando
tutti i sindaci “disobbedienti” in “sindaci del PD”, ma ciò non è vero perché
sindaci come De Magistris oppure Orlando o non hanno nulla a che vedere con
il PD o con questo partito hanno avuto e hanno un rapporto conflittuale.
L’opposizione per la Lega e 5Stelle sarebbe così opera di quel PD che ha
fatto il peggio possibile contro i cittadini italiani. Sarebbe quindi una
cosa negativa a prescindere dal merito della questione su cui si vuole
evitare accuratamente di discutere. E poi si accusano i sindaci di muoversi
in funzione delle prossime elezioni europee, come se questo argomento fosse
un qualcosa che non si possa addebitare anche e soprattutto alla Lega &
5Stelle che stanno costruendo tutta la prossima campagna elettorale proprio
sulla questione della sicurezza. E per dare credibilità a questa loro
politica si utilizzano anche singoli personaggi e organizzazioni di
quella che è oramai una vera e propria “diaspora comunista”, composta da 6-7
piccoli “partiti comunisti”, per altro in lotta tra di loro, che per trenta
secondi di apparizione televisiva si prestano ad attaccare il PD e ad
apparire come sostenitori della Lega & 5Stelle. Gramsci si starà
rivoltando nella tomba. Non sono le apparizioni televisive che creano
movimenti di massa forti ed incisivi.
Ora, sia
chiaro, il PD è un partito che sulla questione della cosiddetta sicurezza non
ha alcuna credibilità ed infatti la mobilitazione dei sindaci non l’ha
promossa il PD che non ha invitato i suoi tanti sindaci a rifiutare quella
legge. Chi, come il PD, ha rincorso a destra la Lega fin dalla legge
Turco-Napolitano del 1998, la prima che istituì i CPT e la legislazione
reazionaria sui migranti, poi peggiorata dalla destra, non è credibile come
oppositore al decreto sicurezza. Ma se ci fosse anche solo un sindaco del PD
che si facesse promotore di una iniziativa contro la barbarie del decreto
sicurezza, quel sindaco andrebbe sostenuto a prescindere dalla sua
appartenenza di partito. I comunisti nella loro storia, occorrerebbe
ricordare a chi si è prestato a fare da sponda a Lega & 5Stelle, non
hanno mai fatto di tutta l’erba un fascio. Perchè la questione vera non è
quello che farà o non farà il PD o i suoi sindaci ma quello che ogni persona
degna di questo nome farà per impedire che i diritti garantiti dalla
Costituzione vengano stracciati ed il nostro stato venga trasformato in “un
regime in cui il crimine è legale ed anzi è la regola”.
Voglio
dire cioè che abbiamo bisogno oggi di ragionare e far ragionare sul merito
delle questioni, rifiutando questo schema di Lega & 5Stelle che vogliono
nascondersi dietro la rabbia contro il PD ed i suoi governi degli ultimi 5
anni. Ai cittadini interessa sapere come verrà modificata concretamente la
propria vita dalle scelte governative. Interessa sapere cosa significheranno
in concreto “quota 100” e reddito di cittadinanza e cosa significa
concretamente “decreto sicurezza” e questione migranti. Ed è sulle questioni
di merito che bisogna intervenire e dire cose precise chiare e semplici.
Sosteniamo
quindi i sindaci e tutti gli amministratori e associazioni o singoli che si
opporranno a tutti i livelli al decreto criminogeno e razzista sulla
cosiddetta “sicurezza” che produce paura, violenza, discriminazioni e
miseria.
“L’obbedienza
non è più una virtù”, scriveva negli anni ‘60 don Lorenzo Milani sulla
questione dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Ed è ancora così.
Ora e sempre.
Giovanni
Sarubbi
direttore del periodico www.ildialogo.org
NOTE
Domenica 06 Gennaio 2019
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