Il film, diretto da Salvatore Bongiorno e ambientato
tra il 1947 e il 1948, narra di due vite che si incrociano, quella di un contadino
dedito al suo lavoro e alla militanza politica e quella di uno studente che crede
in una società più giusta e solidale. Al centro della narrazione vi sono da un
lato il ruolo chiave dell’istruzione
e la rinascita del movimento per l’affermazione dei diritti contadini, dall’altro, le connessioni fra i poteri locali e
la criminalità mafiosa che impose
con la forza un proprio sistema di gestione del lavoro e del mercato. I due
protagonisti, che con il loro esempio danno impulso ai diseredati nella rivolta
contro il sistema feudale, sono inoltre diretti testimoni dell’impegno politico
e del martirio di tanti sindacalisti e figure chiave per la nostra storia
recente: Epifanio Li Puma, Girolamo Li Causi e Pio La Torre.
Questo è solo l’ultimo dei progetti realizzati
da MiTerra Videolab, gruppo attivo già da qualche anno a Petralia Sottana e in
tutto il territorio madonita, prezioso scrigno di natura, memoria, arte e
cultura e fonte principale di ispirazione per le tante produzioni culturali
degli ultimi anni. Dopo un ciclo documentaristico riguardante le più importanti
tradizioni sacre del territorio, nel 2014 il gruppo ha prodotto un
mediometraggio dal titolo “U juornu avanti”, ambientato a inizio ‘900 e
incentrato sul tema dell’emigrazione.
«Il nostro
intento – ha sottolineato lo sceneggiatore Gianpiero Farinella – è quello di promuovere e coltivare la passione per la
produzione audiovisiva, guardando al passato per riflettere su tematiche tuttora
attuali. In un periodo storico e culturale difficile, nel quale
viviamo, è indispensabile puntualizzare come l’istruzione abbia da sempre dato
possibilità di riscatto sociale. Trattare la tematica del diritto al lavoro, in
una società che deve una percentuale sempre più alta di giovani intelligenze
andare via dal territorio madonita, è un dovere morale».
Le collaborazioni nate in seno a questi
progetti e la passione per la propria storia trasformata in arte sono un chiaro
esempio di quanto le Madonie e la Sicilia interna abbiano ancora da offrire in
termini di bellezza, creatività e voglia di fare. L’intera produzione del film
è sostenuta ed autofinanziata, in modo autonomo ed indipendente, dal collettivo
MiTerra Videolab, composto da
giovani appassionati non professionisti.
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