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Davide Cannella |
CARBONERA. Non c’è ancora il nulla osta
per la sepoltura di Davide Cannella, il ragazzo di 19 anni, originario di
Palermo, cameriere al ristorantino Carbone di Sant’Artemio, trovato privo di
vita nella camera da letto dell’appartamento a Vascon di Carbonera, che
condivideva con il fratello, lavoratore in una struttura sanitaria della Marca. La certezza è che la salma, dopo l’autopsia, prevista per la giornata di oggi,
rientrerà a Corleone, paese in provincia di Palermo di cui era originario il
giovane cameriere. «I familiari di Davide - spiega la signora Cinzia, titolare
del ristorantino Carbone di via Cal di Breda dove lavorava Davide - sono
arrivati a Treviso poche ore dopo aver appreso della tragedia. Sono molto
riservati e per questo si sono rinchiusi nel profondo e immenso dolore causato
dal lutto improvviso e imprevedibile. Attendono che si faccia l’autopsia per
poi portare la salma in Sicilia e fare i funerali. Lui aveva tanta nostalgia
della sua terra d’origine. Davvero un bravo ragazzo: non era un
tossicodipendente».
L’ipotesi principale rimane quella dell’overdose da cocaina. Accanto al letto
dove era riverso il cadavere di Davide Cannella, è stata trovata infatti la
droga. Ma saranno gli esami tossicologici a stabilirlo con certezza. Non è
escluso che la morte possa essere stata determinata da cause estranee all’uso
di sostanze stupefacenti. Si prende in considerazione anche il malore
improvviso, anche se accanto al corpo senza vita del cameriere sono stati
trovati tre ovuli di cocaina, uno dei quali, probabilmente, consumato prima
della morte.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Treviso, coordinati dal maggiore
Stefano Mazzanti, stringono il cerchio attorno al pusher che ha ceduto i tre
piccoli ovuli di cocaina al cameriere e che potrebbero essere stati la causa della
sua prematura scomparsa. —
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