A seguito della scomparsa del clochard Aldo lo scorso 16 dicembre,
ottava vittima tra i senza fissa dimora, proprio ieri, abbiamo dovuto registrare
la nona vittima annunciata. A questi si aggiungono le oltre 2000 famiglie
iscritte nelle graduatorie dell’emergenza abitativa istituite presso il comune,
le circa 1600 famiglie destinatarie di provvedimenti giudiziari di sfratti esecutivi
per morosità.
Il SUNIA di Palermo, ha scritto al Ministro della Difesa e per
conoscenza al Presidente della Regione Siciliana e al Sindaco di Palermo,
chiedendo, in considerazione dell’assenza di altre proposte immediatamente
concrete, che venisse immediatamente messa a disposizione e destinata per
coprire le esigenze ormai improrogabili dei senza fissa dimora una caserma o
struttura dismessa o in disuso (come ad esempio l’ospedale militare, in buona
parte utilizzabile) nella città di Palermo.
È chiara la insufficienza e la
inadeguatezza delle risposte messe in atto dall’amministrazione della città,
motivo per il quale, molti dei senza fissa dimora rifiutano il ricovero nei
dormitori. Occorre rivedere le regole sinora utilizzate, al fine di dare una
risposta concreta alla condizione ormai drammatica nella quale versano oltre
400 persone senza fissa dimora nella nostra città.
Tale
esigenza, è emersa ripetutamente, e non soltanto lo scorso 7 Gennaio, ma anche
in varie altre assemblee pubbliche sul tema del disagio abitativo diffuso in
città, alle quali aveva presenziato anche il sindaco della nostra città,
mostrando disponibilità alla risoluzione qui proposta.
Il Segretario Generale SUNIA Palermo
Z. Darwish
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