Via Scorsone diventerà via Cesare Terranova |
SALVO PALAZZOLO.
C’è una stradina nel cuore di Corleone che racconta un pezzo di storia
d’Italia. Storia di mafia, di arroganza e di ossequio ai criminali. Da domani,
quella stradina sarà un simbolo di rinascita. La via Scorsone dove abita la
famiglia del boss Totò Riina cambia nome. Si chiamerà via Cesare Terranova, in
ricordo del giudice istruttore di Palermo che per primo, negli anni Sessanta,
indagò sul giovane killer diventato il capo di Cosa nostra. Per quell’inchiesta
il magistrato venne ucciso, assieme al maresciallo Lenin Mancuso, il 25 settembre
1979.
Le tre commissarie che reggono il Comune di Corleone dopo lo scioglimento
per mafia — Giovanna Termini, Rosanna Mallemi e Maria Cacciola — hanno voluto
dare un segnale che più chiaro non poteva essere. E sostenute dalla prefetta di
Palermo Antonella De Miro hanno scelto un atto molto simbolico per concludere
la loro gestione, iniziata nel 2016. A fine mese, a Corleone si vota, presto si
insedieranno un sindaco e un consiglio comunale. E si riparte da via Cesare
Terranova, che è ancora una trincea. Qualche mese fa, le commissarie mandarono
i messi comunali per provare ad espugnarla: avevano il compito di notificare
un’ingiunzione di pagamento per la tassa sui rifiuti. Mai nessuno aveva osato
tanto in via Scorsone. La signora Ninetta Bagarella, la moglie del padrino
morto un anno fa, non aprì neanche la porta. Le tre commissarie non si sono
arrese. E alla fine hanno vinto loro, ha vinto lo Stato. Dopo la minaccia di un
pignoramento, donna Ninetta ha chiesto di rateizzare quanto dovuto.
Come qualsiasi altra cittadina. Ma ancora altri hanno continuato a fare
ossequi rispettosi in via Scorsone. La processione di San Giovanni Evangelista
è stata addirittura fermata davanti alla porta di casa dei Riina, al civico 24.
E quella strada è tornata ad essere simbolo di cultura mafiosa. Carabinieri e
polizia hanno denunciato il giovane confrate che aveva suonato la campanella
per scandire la rispettosa sosta, di recente è stato pure condannato a sei
mesi. Mentre l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, ha ordinato
che le processioni non passino più da via Scorsone. Chissà se adesso i santi
torneranno in via Cesare Terranova. Di sicuro, Corleone è cambiata.
In questi ultimi mesi, c’è stata un’altra prima volta, la grande festa
organizzata dalle commissarie con gli studenti per commemorare il pastorello
Giuseppe Letizia, ucciso 70 anni fa perché era testimone scomodo di un delitto.
Mai nessuno l’aveva ricordato.
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