FRANCESCO
PATANÈ
«Su temi
come la lotta alla mafia non si possono commettere leggerezze, soprattutto in
Sicilia, a Corleone». È indignato Ugo Forello, tra i fondatori di Addiopizzo,
avvocato ed ex capogruppo consiliare dei 5 Stelle a Palermo (ricusato dagli
“ortodossi”), per la foto del candidato grillino accanto al nipote acquisito di
Provenzano.
È stata una
leggerezza o un calcolo elettorale a quattro giorni dal voto?
«Spero sia
stato un errore grossolano, ma di sicuro è stata una decisione consapevole.
Pascucci è sì un uomo nuovo della politica, ma ha anche molta esperienza sui
temi dell’antimafia, non è un giovincello alle prime armi. La sua è stata una
leggerezza consapevole».
Non solo la
foto, ma anche l’intento dichiarato di aprire un dialogo con le famiglie dei
mafiosi. Solo leggerezza?
«Il suo
gesto è stato molto inopportuno. In un paese come Corleone, con il significato
che ha per tutta Italia e per la lotta alla mafia, prendere un caffè e farsi
fotografare con un nipote acquisito di Bernardo Provenzano è stato quanto meno
inopportuno».
Va detto che
il nipote acquisito
non è un mafioso.
«Sacrosanto:
nessuno vuole criminalizzare i parenti dei boss, che non sono per forza di cose
mafiosi anche loro. Ma è chiaro che chi si candida a essere un uomo delle
istituzioni non può mandare messaggi anche solo ambigui. Altra cosa sarebbe
stata se Pascucci si fosse fatto fotografare con uno che ha preso apertamente
le distanze dai parenti mafiosi: sarebbe stato un messaggio non equivocabile».
Luigi Di
Maio però ha subito scaricato Pascucci, ha rinunciato a salire sul palco ieri
sera e in un videomessaggio ha censurato il suo comportamento.
«A Corleone
ci si fa vedere con i parenti delle vittime di mafia, non con personaggi
equivoci. Sono amareggiato. Anche perché era una campagna che stava finendo in
grande stile e sulla quale il Movimento aveva investito molto. Anch’io, nei
panni di Di Maio, non sarei andato a Corleone. La presa di distanza del
Movimento nei suoi confronti è netta».
Siamo
all’anticamera dell’espulsione?
«È inequivocabile
che si sia creata una frattura fra lui e il Movimento. Questa consapevolezza è
alla base delle divergenze, difficilmente rimarginabili».
Repubblica
Palermo, 24 nov 2018
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