Felicia Bartolotta Impastato |
di TULLIO FILIPPONE
Le strade di Bonagia cambiano nome: eroi al posto
degli animali. Le intitolazioni nel giorno degli anniversari. La prima il 5
dicembre
Era solo la via del
Bassotto, adesso tutti leggeranno il nome di Felicia Impastato, le battaglie
per il movimento contadino di Placido Rizzotto rivivranno invece in quella che
era via del Levriere. I sindacalisti e gli eroi antimafia siciliani, caduti sotto
il piombo dei boss, e le madri e le mogli che si sono battute perché il loro
nome venisse ricordato per sempre, avranno una strada intitolata a loro nome.
In largo del Camoscio, il 5 dicembre, il Comune e la Cgil, che due anni fa ha
chiesto di onorare la memoria di 32 personalità uccise dalla mafia,
inaugureranno largo Giuseppe Puntarello, assassinato a Ventimiglia di Sicilia
nel 1945. L’anno prossimo, nel giorno dei rispettivi anniversari di morte
seguiranno le inaugurazioni delle strade dedicata ad altre quindici
personalità. Tutte a Bonagia, quartiere «popolare e operaio», come sottolinea
la Cgil, ma anche il distretto dove cambiare la toponomastica non fa torto a
nessuno. Con buona pace delle razze canine e animali. Due giorni dopo, il 7
dicembre, la via del Bassotto si trasformerà in via Felicia Impastato, madre
coraggio di Peppino, scomparsa lo stesso giorno del 2004. E il 10 marzo
prossimo la via del Levriere, simbolo del quartiere, che lo avvolge e lo separa
da Belmonte Chiavelli, cambierà l’insegna e onorerà la memoria di Placido
Rizzotto, trucidato dai corleonesi di Luciano Liggio proprio in quel giorno del
1947.
«Con questa
iniziativa — dice Enzo Campo, segretario generale della Cgil Palermo — vogliamo
onorare la memoria dei sindacalisti che hanno perso la vita contro la mafia
nelle battaglie del mondo agricolo degli anni Venti e Quaranta, molti anni
prima degli Ottanta e Novanta». Nomi e storie che adesso stravolgeranno la
toponomastica del quartiere. Come Giuseppe Casarrubea, che sostituirà la via
del Volpino, Damiano Lo Greco al posto di via del Segugio, Nunzio Sansone in
via della Lontra, Nunzio Passafiume in via Pernice, Vincenzo Lo Iacono in via
dello Spinone, Filippo Intili in via Folaga, Agostino D’Alessandra in via della
Martora, Girolamo Scaccia in via della Capinera, Giovanni Castiglione in largo
dei Faggiani, Giuseppe Maniaci in via dell’Allodola, i fratelli Santangelo in
largo del Fringuello. Ma tra i nomi scelti ci sono anche le donne coraggio che
si sono battute per il sacrificio dei mariti e dei figli. Non solo la madre di
Peppino Impastato, ma anche Maria Vallone, la cui nuova strada guarderà quella già
dedicata al suo ex marito Giuseppe Rumore, ucciso con due colpi di fucile, dopo
lo sciopero delle campagne prizzesi. O ancora Francesca Serio, attivista e
madre del sindacalista socialista Giuseppe Carnevale, assassinato a Sciara a
colpi di Lupara nel 1955. «Abbiamo voluto dare un riconoscimento al coraggio di
queste tre donne anche per dare un segnale e cambiare la toponomastica di
Palermo, dove le donne, come in altre parti d’Italia, non hanno avuto il giusto
riconoscimento — dice Michelangelo Salamone, responsabile dell’ufficio
Toponomastica del Comune — A Bonagia c’erano già delle strade intitolate a dei
sindacalisti, come Guido Rossa e Giuseppe Rumore e sicuramente era più facile
sostituire la toponomastica delle razze canine e delle specie di animali». In
questi mesi, circa la metà dei residenti nelle strade che cambieranno nome
hanno ricevuto una lettera di comunicazione alla quale dovranno rispondere
inviando i dati catastali. «Dal punto di vista amministrativo i sistemi sono
informatizzati e registreranno i cambiamenti delle strade — conclude Salamone —
tuttavia abbiamo bisogno dei dati catastali, che poi gli uffici aggiorneranno,
perché i registri da qualche anno sono unificati a livello nazionale».
La Repubblica Palermo, 27
nov 2018
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