L'ospedale di Corleone |
La dichiarazione rilasciata al Giornale di Sicilia e pubblicata il 07 novembre 2018, in merito alla scomparsa del collega Giuseppe Liotta, che ha creato uno strascico di polemiche, nella cittadinanza di Corleone e dei paesi limitrofi, e che, è stata estrapolata da un’intervista telefonica durata circa 20 minuti, ha poco a che fare col reale significato delle mie parole. Il riferimento all’esiguo numeri di nascite, nel presidio ospedaliero di Corleone, insieme alla presenza di strade di collegamento disastrate, soprattutto nel periodo invernale, aveva il significato di evidenziare la necessità, d’ora in poi, di garantire con i fatti, e non solo con le parole, la sicurezza degli operatori sanitari e delle pazienti. Ribadisco che non è accettabile perdere la vita in questo modo e nello svolgimento del proprio lavoro.
La nuova rete sanitaria ospedaliera approvata qualche mese fa dalla Regione Siciliana, ha identificato nel territorio della provincia di Palermo, due presidi ospedalieri in aree disagiate: 1) Petralia Sottana 2) Corleone. La decisione di prevedere la presenza di un presidio ospedaliero nel territorio, presuppone la necessità di una responsabilizzazione della politica a garanzia dell’ottimale funzionamento di tali strutture, nel rispetto della sicurezza degli operatori e dei pazienti. L’ospedale di Corleone è inserito nella rete ospedaliera siciliana ma si dimentica che la rete dovrebbe prevedere delle valide interconnessioni tra le diverse strutture ospedaliere, dislocate nel territorio. L’assenza di una valida rete viaria, in pratica, rende tale rete incompleta e pericolosa per i lavoratori e l’utenza. La Regione deve assumersi la responsabilità di garantire dei collegamenti stradali sicuri! Non è possibile curare se non viene garantita, in primo luogo, la sicurezza per gli operatori sanitari (anche in itinere). La Regione deve garantire l’attuazione di piani di assunzione credibili, per saturare le piante organiche dei presidi ospedalieri in zone disagiate perché non è semplice assumere personale in tali sedi. Lo dimostrano le ultime convocazioni, per incarichi, andate deserte. Le aziende sanitarie sono costrette a garantire l’attività dei presidi stabiliti dalla rete ospedaliera ma, nella reale attuazione della rete, il regista deve essere la Regione e se la stessa non è capace di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti al 100%, deve assumersi le sue responsabilità nel rispetto della popolazione dei territori disagiati e nel rispetto dei lavoratori e le loro famiglie.
Palermo, 08 novembre 2018
Il Coordinatore inter-provinciale CIMO Palermo
Dott. Sandro Tomasello
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