LILLO MICELI
Le domeniche non dovrebbero
mai arrivare. Sono giorni in cui provo tutto il mio disagio per non avere più
una redazione dove andare a lavorare. Però, l'adrenalina domenicale la produco
ancora. Ed, allora, eccomi di nuovo qui a pigiare sulla tastiera e fare finta
di essere ancora nelle "mia" redazione di Palermo del quotidiano
"La Sicilia" che ho guidato per tanti anni.
E, come spesso capitava le domeniche, bisogna dare fondo alla propria professionalità - un po' anche alla fantasia - per scrivere qualcosa che possa suscitare l'interesse dei lettori. Approfitto dell'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno voglia di leggere i miei articoli - mi viene difficile chiamarli "post" -, scusandomi contemporaneamente se non rispondo alle argute osservazioni, perché ritengo che il diritto di critica in democrazia sia sacrosanto. Non solo per i giornalisti.
E, come spesso capitava le domeniche, bisogna dare fondo alla propria professionalità - un po' anche alla fantasia - per scrivere qualcosa che possa suscitare l'interesse dei lettori. Approfitto dell'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno voglia di leggere i miei articoli - mi viene difficile chiamarli "post" -, scusandomi contemporaneamente se non rispondo alle argute osservazioni, perché ritengo che il diritto di critica in democrazia sia sacrosanto. Non solo per i giornalisti.
Cosa scrivo in questo uggioso pomeriggio domenicale? Le agenzie di stampa hanno rilanciato in grande stile la notizia che domani il presidente della Regione, Nello Musumeci, sarà a Bruxelles, per la prima volta, dopo la sua elezione, in veste ufficiale. Viene da chiedersi: perché non l'ha fatto subito dopo l'elezione alla carica di governatore? Si sapeva già un anno fa che la spesa dei fondi Ue in Sicilia era rimasta al palo. Ma meglio tardi che mai.
Se ci fate caso, gli ultimi tre presidenti della Regione: Lombardo, Crocetta e Musumeci sono stati tutti e tre parlamentari europei, ma i loro governi sono stati i più deficitari in fatto di spesa dei fondi strutturali. Non vi sembra un controsenso? Tre presidenti della Regione che, nella loro precedente vita politica, hanno pure votato bilanci dell'Unione europea e direttive sulla spesa dei rispetti fondi, dovrebbero battere ogni record di utilizzo delle risorse. Invece, siamo qui, a leccarci le ferite: con una montagna di soldi non spesa, mentre la Sicilia e il Mezzogiorno d'Italia vanno sempre più indietro in tutte le classifiche che misurano la qualità della vita, l'occupazione, lo studio, la formazione d'eccellenza... Ma cosa hanno fatto per tanti anni anni a Strasburgo e a Bruxelles? Peraltro, oltre ai lavori delle commissioni parlamentari e alle sedute in plenaria dell'Europarlamento, periodicamente di riunisce il Comitato delle Regioni dove vengono affrontate le criticità sullo sviluppo delle regioni meno sviluppate. Siccome, vogliamo escludere a priori che non partecipassero alle sedute, è possibile che abbiano compreso ben poco a causa della scarsa conoscenza delle lingue straniere? Boh! Quel che conta, purtroppo, sono i risultati: sotto la presidenza di Lombardo e Crocetta la spesa europea ha indietreggiato - capitolo diverso la presidenza di Totò Cuffaro, che non è stata più brillante -. E' iniziata sotto pessimi auspici, la presidenza Musumeci.
Lillo Miceli
14 OTTOBRE 2018
https://www.facebook.com/lillo.miceli.754
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