Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè |
Ahi, la memoria. Che a volte è corta, ed è meglio non andarle troppo
appresso: e Mauro Rostagno, sociologo torinese ucciso nel Trapanese? E Antonio
Montinaro, il caposcorta pugliese di Giovanni Falcone? E Rocco Di Cillo, pure
lui pugliese, pure lui saltato in aria a Capaci? E l’australiano Walter Eddie
Cosina, un altro dei poliziotti trucidati con Borsellino? La lista sarebbe
ancora più lunga e Micciché comprende nel pomeriggio di avere sbagliato di
nuovo in difetto. Ma è troppo tardi per fare l’errata corrige dell’errata
corrige. Il presidente dell’Ars, a quel punto, preferisce il silenzio. Un
rifugio prezioso, quando la memoria, come ogni fatto umano, si rivela fallace.
La Repubblica Palermo, 4 settembre 2018
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