Un momento dell'iniziativa con i migranti |
Flai, partita da oggi
all'alba a Corleone la campagna contro lo sfruttamento in agricoltura con i
migrati ospiti del centro di accoglienza. “Reclutati ormai con whatsapp. Molti
impiegati in pastorizia più che in lavori agricoli”.
Palermo 29 agosto 2018 - La Flai Cgil Palermo all'opera da stamattina all'alba contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli nelle campagne di Corleonese. Il sindacato, con la campagna #ancoraincampo è riuscito a intercettare i migranti ospiti del centro di accoglienza alle porte del paese, una quarantina di ragazzi, molti dei quali del Ghana, del Mali, del Niger, dello Zambia e a diffondere le informazioni utili sui loro diritti, sulla giusta paga, su disoccupazione e prestazioni integrative, sui contenuti della legge sul caporalato.
“Ormai i lavoratori vengono reclutati tramite whatsapp e alle prime luci dell'alba si fanno trovare fuori dal centro per essere presi. Non si raggruppano più in un determinato punto del paese dove li sceglievano i caporali per trasportarli nelle campagne coi furgoncini per la raccolta di pomodoro e uva – dice il segretario generale Flai Cgil Dario Fazzese – L'altro dato emerso oggi è che molti sono impegnati nella pastorizia, più che nei lavori agricoli. Alcuni percepiscono salari da 40 euro giornalieri e c'è chi prende una mensilità sui 500 euro lavorando dalle 7 alle 7 di sera”. Palermo 29 agosto 2018 - La Flai Cgil Palermo all'opera da stamattina all'alba contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli nelle campagne di Corleonese. Il sindacato, con la campagna #ancoraincampo è riuscito a intercettare i migranti ospiti del centro di accoglienza alle porte del paese, una quarantina di ragazzi, molti dei quali del Ghana, del Mali, del Niger, dello Zambia e a diffondere le informazioni utili sui loro diritti, sulla giusta paga, su disoccupazione e prestazioni integrative, sui contenuti della legge sul caporalato.
Domani la Flai incontrerà gli “autoctoni”, i lavoratori agricoli di Corleone, al lavoro nelle campagne, per verificare il rispetto del contratto di lavoro e fare un confronto. “Vogliamo vedere se c'è una differenza di trattamento, peggiorativa, tra migranti e i braccianti del posto rispetto alle paghe percepite – aggiunge Fazzese – Alcuni datori di lavoro delle piccole aziende della zona, spesso in sofferenza, ci hanno detto che se non ci fossero questi ragazzi nessuno più farebbe questo tipo di lavori. Questa è la realtà, riempiono un vuoto, contrariamente a chi dice che rubano il lavoro. I livelli di sfruttamento che abbiamo finora registrato comunque sono simili a quelli di altre zone della nostra provincia”.
I dati raccolti a conclusione delle due giornate saranno elaborati e resi noti in una prossima iniziativa in cui la Flai Cgil Palermo farà il bilancio dell'attività svolta. Assieme alla Flai, il segretario della Camera del Lavoro di Corleone Cosimo Lo Sciuto e Bijou Nzirirane responsabile dell'ufficio migranti della Cgil Palermo. Domani la Flai ha in programma anche la visita in alcune aziende confiscate, per documentare il rispetto del contratto di lavoro.
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