Padre Giovanni Calcara durante l'intervento |
di padre GIOVANNI CALCARA
I martiri/testimoni, come Filippo Intili, con il
loro sacrificio, sono capaci di lasciare il solco della loro presenza e delle
loro scelte di vita.
Alla luce della sua radicale scelta del bene,
della giustizia e della legalità di fronte all’arroganza mafiosa, Filippo
Intili, ci offre ancora oggi motivi per riflettere sull’importanza anche per
noi a compiere la scelta di decidere da che parte stare.
Paradossalmente per Intili fu chiaro comprendere chi
erano gli ostacoli per la realizzazione della riforma Gullo sulla divisione del
raccolto del grano tra i proprietari e coltivatori della terra. D’altronde come
sindacalista già aveva avuto il coraggio di esporsi a possibili ritorsioni, non
scendendo a compromessi di nessun genere.
Per noi, forse, non è così!
Cosa dire di tanti che, hanno scelto la cosiddetta
“antimafia” solo come opportunità per fare carriera in politica e negli
apparati gestionali di enti pubblici e privati? Come individuare la “zona
grigia” di politici, professionisti, impiegati, gestori di fondi d’investimento
che sono il motore che produce potere ed enormi ricchezze per Cosa Nostra?
Intili, va ricordato e il suo martirio di sangue costituisce
la certezza per tutti quelli che credono che, solo, attraverso la giustizia e
la legalità, è possibile costruire un futuro pulito ed onesto, per le giovani
generazioni. Tutto questo non può avvenire solo attraverso le manifestazioni
che ricordano i vari eccidi e le relative dichiarazioni di “rito” che lasciano
dietro soltanto la sensazione della ritualità fine a se stessa.
Di fronte al crescente divario tra ricchi e poveri,
giovani e anziani, donne e uomini, lavoratori stabili e precari o alle
statistiche che dicono che dal 2002 al 2016 dal meridione d’Italia sono
emigrati 1.883.872 residenti che non sembrano interessare nessuna istituzione tanto
da far scomparire dall’agenda politica ed ecclesiale tali emergenze,
ci chiediamo:
-
Come
evitare ogni forma di “collateralismo” con gli attuali sistemi di poteri legali
ed occulti?
-
Quali
percorsi da intraprendere per dare senso a una scelta come quella di Intili per
guidare l’azione di chi agisce per i diritti della persona?
-
Come
dare speranza e certezze a tutti quelli che vorrebbero fare scelte
“alternative” all’attuale subordinazione ai poteri politici, massonico-mafiosi
e dello Stato, alle volte “deviati” e venuti a compromesso con Cosa Nostra?
-
Quali
condizioni bisogna creare perché il lavoro, come insegna papa Francesco sia
“onesto, giustamente retribuito, sicuro e libero” sia la prima preoccupazione
della politica e del mondo dell’economia?
Finchè nessuno avrà il coraggio di riconoscere che
non è più il momento di scaricare le colpe sugli altri, ma di riconoscere le
proprie omissioni di fronte a questioni come i diritti della persona umana di
fronte ai quali non sempre si è agito liberi da condizionamenti e paure,
rimanendo equidistanti e alle volte succubi di paure di ritorsioni di fronte a
prezzi ritenuti troppo alti da pagare non è possibile nessun cambiamento di
rotta. Così invece di centrare l’obiettivo come ha fatto Filippo Intili,
diventiamo noi l’obiettivo di tutto quel sistema di mentalità omertosa e,
quindi non cristiana, che non rende la dignità della persona e delle sue
legittime aspirazioni.
Filippo Intili diede la testimonianza più grande
di come ogni azione buona e legale, se vera, non può non tenere conto che il
presso da pagare può essere anche la propria vita. Oggi se siamo qui a ricordarlo,
è perché la sua vicenda umana può aiutare tutti ad essere come lui, capaci di
non fermarci mai di fronte agli ostacoli, ma di cercare i modi per poter essere
liberi di agire secondo il Bene Comune per un’autentica azione di liberazione
della nostra terra da tutto quello che impedisce il progresso economico, il
riscatto morale e l’affermazione di un umanesimo integrale.
Filippo Intili ha colpito il bersaglio? E noi?
Padre Giovanni Calcara, o.p.
Docente di Dottrina Sociale della Chiesa
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