Il dott. Pietro Bartòlo |
di LARA TOMASETTA
TPI ha intervistato il
medico di Lampedusa, che ha incontrato più di 250mila migranti e che oggi
commenta l'operato del governo dopo il caso della nave Aquarius
“Sono stato orgoglioso di essere
italiano, ero orgoglioso di essere italiano. Ma da quando si sono fatti gli
accordi con la Libia, ho perduto questo orgoglio. Il popolo italiano è buono ma
è stato plagiato, manipolato. È stato portato a reagire in questo modo, gli
sono state dette un sacco di bugie”. A parlare è Pietro Bartolo,
il medico dell’isola di Lampedusa il cui lavoro è stato raccontato nel documentario
“Fuocoammare”, di Gianfranco Rosi e nel libro “Lacrime di sale”, scritto con la giornalista Lidia Tilotta. Pietro Bartolo ha soccorso migliaia di migranti, non ha mai fatto distinzioni quando si tratta di vite umane. La porta del suo studio è sempre aperta e anche durante l’intervista che ci ha concesso, Bartolo non ha avuto alcuna intenzione di sottrarre tempo ai suoi pazienti.
“Fuocoammare”, di Gianfranco Rosi e nel libro “Lacrime di sale”, scritto con la giornalista Lidia Tilotta. Pietro Bartolo ha soccorso migliaia di migranti, non ha mai fatto distinzioni quando si tratta di vite umane. La porta del suo studio è sempre aperta e anche durante l’intervista che ci ha concesso, Bartolo non ha avuto alcuna intenzione di sottrarre tempo ai suoi pazienti.
La Bbc parlava di lui nel 2016 come del medico che
ha incontrato 250mila migranti. Oggi quel medico ha parole amare per i tempi
che viviamo.
“Questo governo dovrà abituarsi a
ricevere molte critiche, specie da chi ha un’anima, non si possono convincere
gli altri paesi ad intervenire operando in questo modo”.
Bartolo si riferisce al caso Aquarius, la nave della Ong Medici Senza
Frontiere, con 629 migranti a bordo, alla quale non è stato concesso di
attraccare in un porto italiano.
“Per risolvere il fenomeno
dell’immigrazione bisogna farlo nelle sedi opportune e far valere le cose
giuste, tutti devono partecipare. Ma non ho condiviso per nulla la scelta di
non far attraccare Aquarius nei nostri porti. Parliamo di esseri umani che
hanno subito molte sofferenze. Fare il braccio di ferro con gli altri paesi in
questo modo non è opportuno”.
Cosa accadrà quest’estate?
Il mare è pericoloso, è crudele. É bello
e straordinario, ma al momento opportuno sa essere crudele. Queste persone non
dovrebbero mettere nemmeno un piede in mare e invece si trovano costrette ad
affrontare tutto questo.
(Ndr: Pietro Bartolo da bambino ha
rischiato anche di morire annegato, come racconta nel suo libro “Lacrime di
sale”).
Vedo mari differenti, come ci sono in
Europa, e purtroppo anche in Italia adesso. Mari accoglienti e non. La stessa
Italia che nel passato ha fatto tanto, fino al 2011, (dal 1991 con l’operazione
Mare Nostrum da Lampedusa) non ha mai creato un muro o un filo spinato. Ha
fatto onore all’umanità intera. Ma oggi è diverso.
Gli italiani si sono incattiviti?
No, è un popolo di brava gente ma che è
stato cattivamente informato, gli hanno detto un sacco di bugie: che i migranti
portano le malattie, che rubano il lavoro, che prendo 35 euro al giorno; tutte
queste maldicenze creano paure. È diventata una guerra tra i poveri.
Cosa pensa della gestione dei migranti
in Italia?
Io dico sempre che siamo campioni del
mondo in accoglienza, ma per quanto riguarda la gestione facciamo pena. E
quando il ministro Salvini dice “adesso è finita la pacchia”, ma quale pacchia
è?
Quella di andare a lavorare nei campi
come schiavi a 2 euro l’ora? Quella di andare a vivere sotto i ponti? La
pacchia deve finire per chi si è arricchito sulla pelle di questa povera gente.
Salvini quelli deve andare a scovare, quelli che si prendono i soldi sulla
pelle di queste persone.
Hanno fatto capire che c’è l’invasione,
che dobbiamo avere paura. Ma chi ci va a raccogliere le patate? Chi va nelle
serre? Perché non provano a conoscerli?
Sono persone dolcissime, straordinarie.
Qualche giorno fa ho medicato 4 donne incinte trasportate da una nave militare
che ha soccorso Aquarius. Erano povere donne distrutte dopo quello che hanno
passato, ma erano sorridenti. Sono persone migliori di noi perché non si
lamentano mai e ringraziano sempre.
Vedono l’Italia come un paese
accogliente che con tutte le difficoltà che ha, e i problemi interni, è sempre
accogliente.
Lei ha incontrato moltissimi migranti,
moltissime vite. Ci parli di loro.
È gente umile, che anche se ha una
laurea e potrebbe fare altro, non chiede il nostro lavoro. Vorrebbe solo lavorare
con dignità. Sulle spalle hanno la sofferenza, hanno da mantenere le proprie
famiglie, quelle che sono rimaste nel loro paese. E hanno da pagare anche il
debito che hanno contratto con gli scafisti.
Debiti a vita, se non lo fanno li
ammazzano. Ecco perché sono costretti a prostituirsi, a rubare. Se non gli
diamo la possibilità di integrarsi, è ovvio, non giustifico, ma dobbiamo anche
chiederci perché certe cose accadono.
Salvini ha parlato di vittoria quando la
Spagna si è proposta di accogliere Aquarius…
Certo, siamo stati bravi a ridurre gli
sbarchi del 70 per cento, come siamo stati bravi a far morire la gente in Libia
andando a fare accordi con i delinquenti, siamo pure molto orgogliosi. È
veramente vergognoso. Hanno fatto una campagna elettorale basata
sull’odio, ci hanno vinto le elezioni. Per tutti è stato un cavallo di
battaglia. Come se tutti i problemi dell’Italia fossero gli immigrati.
Spero che prima o poi gli uomini di
governo smettano di stare in campagna elettorale. Sono stati investiti di una
responsabilità e devono sentire questa responsabilità. Poi spero ci sia una
parte buona anche in loro, ne sono certo. Quando cominceranno a capire e a
toccare con mano le sofferenze di queste persone, lì si renderanno conto
dell’impossibilità di fare quello che hanno detto e dovranno comunicare ad
affrontare questo fenomeno, che è un fenomeno che non finirà.
A meno che non li faremo morire tutti,
ma non credo sia questo l’obiettivo.
Da: www.tpi.it,
19 giugno 2018
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