Fiammetta Borsellino |
Ancora Fava: "Il 19 luglio noi non commemoreremo, ma raccoglieremo in commissione antimafia le domande dei figlio di Paolo Borsellino"
L'accusa del Presidente della commissione regionale antimafia all'Ars
Palermo, 5 lug. (AdnKronos) - "Ma quando ti accorgi che da ventisei anni
tutte le domande che formuli per ricevere un po' di verità rimangono senza
risposta, che fai? Pensi ad altro? Ti rassegni? Dimentichi? Mi sono messo nei
panni faticosi dei figli di Paolo Borsellino. La sentenza di un processo (che
già nel suo titolo, ''quater'', racconta l'umiliazione di un'attesa senza
rimedio) spiega che pezzi delle istituzioni organizzarono il più clamoroso e
colpevole depistaggio della storia repubblicana". Inizia così un lungo
post a firma di Claudio FAVA, Presidente della Commissione regionale antimafia
all'Ars che ieri ha annunciato l'audizione di Fiammetta Borsellino per il
prossimo 18 luglio, alla vigilia della commemorazione della strage di via
D'Amelio.
"Per offrire alla folla la testa di qualche presunto colpevole
ma soprattutto per coprire e garantire i veri responsabili di quella mattanza -
scrive FAVA - Nelle motivazioni della sentenza si parla di irreprensibili
magistrati che fecero carriera istruendo un processo fasullo, di investigatori
al servizio di troppi padroni che fabbricarono una finta verità per bocche
buone e generose, di ministri, generali e presidenti che mentirono, tacquero,
inquinarono affinché su via D'Amelio e sui suoi occulti mandanti non ci fosse
mai verità". "Bene - aggiunge FAVA - che dovrebbe fare un figlio se
dopo un quarto di secolo ti spiegano che quella verità ti verrà ancora negata?
Che le tue domande (chi mentì, perché, al servizio di quali padroni…) non
meritano risposte? Che ti devi rassegnare a una verità incompiuta, parziale,
furba e scaltra come la più oscura delle notti?". E conclude: "Quel
figlio, quei figli non si rassegnano. E noi nemmeno. Per questo, nei giorni in
cui si ricorda e si commemora la strage di via D'Amelio, noi non commemoreremo
ma raccoglieremo in Commissione Antimafia siciliana le domande dei figli di
Paolo Borsellino. Affinché quelle domande, quelle attese ricevano ascolto e
vengano poi rivolte a chi ha il dovere di una risposta: magistrati, presidenti,
generali, ministri. Chiederemo una verità che non può essere affidata solo alle
sentenze di un tribunale ma deve tornare ad essere, in questo paese, una
responsabilità di ciascuno e di tutti. Lo faremo in nome e per conto di tutti.
Perché la verità non è un fatto personale ma un bene comune come l'acqua o
l'aria, una dignità collettiva che spetta a tutti difendere e pretendere".
(Ter/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 05-LUG-18 07:16 NNNN
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